Pesante ristrutturazione per Panasonic. Il gigante
dell'elettronica giapponese ha annunciato un piano di riassetto
che comporterà la soppressione di 35mila posti di lavoro in tutto
il mondo tra marzo 2010 e marzo 2013. La ristrutturazione – spiega
la società – è necessaria per eliminare le duplicazioni di
funzioni dopo l'assorbimento integrale della Sanyo e della
Panasonic Electric Works.
Il costo stimato dell'operazione è di 160 miliardi di yen (1,3
miliardi di euro). In precedenza Panasonic ha annunciato utili per
74 miliardi yen (643 milioni euro) nel 2010/2011, confermando la
sua uscita dal rosso di bilancio, con un fatturato in crescita del
17,2% a 8.692,67 miliardi di yen (75,6 miliardi di euro).
Alle prese con la exit strategy dalla crisi causata dal sisma,
Panasonic ha inoltre annunciato nei giorni scorsi la possibilità
di adottare l'ora legale “in proprio”, anticipando
l'orario di lavoro per i suoi 100mila dipendenti, così da
limitare i consumi elettrici in vista dell'estate. La revisione
dell'orario dovrebbe scattare in tutte le sedi del gruppo in
Giappone, siano esse uffici o fabbriche, e indipendentemente
dall'area in cui si trovano.
L'iniziativa nasce dalla necessità di risparmio energetico in
particolare nella zona di Tokyo e nel nordest, dove il sisma
dell'11 marzo ha messo fuori uso numerose centrali. Il taglio
dei consumi sarà fondamentale per superare i mesi più caldi
dell'estate, considerato che la quota di energia disponibile
sarà nettamente inferiore all'anno scorso: intorno ai 50
milioni di kilowatt stimati contro un massimo di 60 milioni di
kilowatt del 2010.