Si inasprisce il braccio di ferro sul copyright tra Oracle e Google: in un contenzioso aperto da anni e che ha al centro l’uso del software Java, il colosso della business tecnology rincara la dose e moltiplica per dieci i danni chiesti a Big G e alla prossima udienza in tribunale arriverà a pretendere un risarcimento di 9,3 miliardi di dollari.
Oracle sostiene infatti di avere diritto a 475 milioni di dollari per i danni e a 8,8 miliardi che riguardano i “profitti relativi ai diritti violati sulla proprietà intellettuale di Java” che Google avrebbe intascato impropriamente, come si legge nei documenti presentati in tribunale. Si tratta di una cifra di 10 volte superiore a quella calcolata da Oracle nell’ultima udienza, ma l’azienda dice che la nuova stima riflette la crescita del mercato degli smartphone e del sistema operativo Android.
Al centro della disputa tra le due aziende c’è l’utilizzo da parte di Google delle Api (Application programming interfaces) relative al linguaggio di programmazione Java per lo sviluppo del sistema operativo Android. Oracle sostiene che tale utilizzo è improprio perché Mountain View ha bisogno di acquistare la licenza per usare parti della piattaforma Java nel suo mobile Os. Java è stato sviluppato dalla società hitech Sun Microsystems che Oracle ha acquisito nel 2010.
Il contenzioso è nato sei anni fa ed è finito in tribunale nel 2012, ma finora la giuria non è stata in grado di decidere se l’utilizzo delle Api di Java da parte di Google ricada nell’ambito del fair use, come sostiene Mountain View: ciò permetterebbe a Google di utilizzare la proprietà intellettuale altrui perché, ha sostenuto la difesa di Big G, le porzioni di software usate sono limitate e il codice originale è stato trasformato.
Google, secondo i media americani, sarebbe disposta a riconoscere un limitato danno a Oracle, appena 100 milioni di dollari, niente a che vedere con le cifre calcolate dalla rivale, ma, secondo Google e i suoi avvocati, Oracle ha una visione distorta del valore del mercato di Android. La prossima udienza in tribunale è fissata a inizio maggio; sono attese, come le altre volte, figure di alto profilo sul banco dei testimoni, tra cui Larry Ellison di Oracle e Eric Schmidt di Google.