Oracle ha scelto Roma per la sua prima proiezione mondiale del film di sci-fi “Oracle Cloud Odyssey: a Hero’s Quest”, una storia animata, prodotta da una società dei videogame ma ideata insieme ai manager di Oracle, per raccontare il viaggio delle aziende verso il private cloud. Presentato oggi nell’Auditorium del Maxxi da Rex Wang, Vice President Product Marketing Oracle Corporation, il film simboleggia il percorso che le aziende affrontano per arrivare all’ambita meta: il meraviglioso pianeta Tennanuvem, ovvero quel territorio in cui è possibile godere di tutti i vantaggi del cloud privato. I personaggi, dal mentore Orion all’eroe Cyrus, l’ingegnere dell’It, alla finanziatrice della missione spaziale Flox, sono simboli del lavoro di squadra che rende possibile un’implementazione cloud di successo.
Naturalmente occorre innanzitutto partire dalla tecnologia giusta. Nel film questo elemento è rappresentata dall’alieno Aki del popolo dei Novog, unico a possedere il modulo che consente il salto intergalattico che l’astronave Stratus deve compiere per raggiungere Terranuvem.
Negli ultimi anni il cloud computing è divenuto per Oracle un ambito particolarmente strategico e l’azienda possiede oggi un’offerta completa nei tre ambiti IaaS, PaaS e SaaS. Tra i nuovi servizi cloud annunciati da Oracle di recente ci sono l’Oracle Database as a Service, l’Oracle Java as a Service e l’Oracle Infrastructure as a Service. Oracle è la tecnologia usata dai 10 maggori provider SaaS sul mercato, alla base di migliaia di applicazioni SaaS e di cloud private in tutto il mondo. L’evento di Roma ha messo l’accento su come le soluzioni di private cloud possono aiutare a trasformare le organizzazioni grazie a un’infrastruttura agile, scalabile e facile da condividere e come è possibile realizzare un progetto cloud in totale sicurezza, dalla pianificazione all’esecuzione. “Il cloud aumenta la velocità e l’agilità in azienda: l’implementazione delle soluzioni è 100 volte più rapida col cloud privato”, ha sottolineato Rex Wang. “Al tempo stesso il total cost of ownership si riduce del 50% mentre si abbatte il rischio garantendo una compliance e un rispetto delle Sla del 100%”.
Sono obiettivi che il cloud permette di ottenere grazie alle funzionalità self-service, all’accesso a un catalogo di servizi, all’utilizzo di risorse on-demand, all’automazione. “L’unicità della proposta di Oracle risiede nel fatto che copriamo il portafoglio completo delle soluzioni che servono a costruire il private cloud”, ha indicato Wang. Col vantaggio aggiuntivo che la nuvola privata assicura piena visibilità e controllo, quindi sicurezza. “Come nel nostro film, il cloud è un viaggio e Oracle vuole diventare il mentore, la guida fidata, per le aziende verso la destinazione promessa: abbiamo l’esperienza e il supporto cliente, abbiamo i data center in tutto il mondo, oltre 15, abbiamo i servizi e le best practice”.
Ma quali sono le chiavi per aprire lo scrigno che porta al “tesoro” del cloud? “Standardizzazione, consolidamento, automazione, queste le parole chiave del cloud”, ha affermato Wang. “Che vanno portati al più alto livello: per esempio, nel consolidamento, molte aziende si sono fermate alla virtualizzazione e al livello dell’infrastruttura. E’ ora di osare puntando sugli altri livelli, compresi i database”. Alla fine gli eroi della storia sci-fi atterreranno sani e salvi su Terranuvem anche grazie alla capacità di integrare tecnologie e competenze diverse, altro elemento chiave di un’implementazione cloud riuscita.
“Il cloud sta suscitando grande interesse e le implementazioni stanno crescendo”, ha sottolineato Wang. “A tal punto che possiamo ormai dire che il cloud sia uscito dalla fase di early adoption per diventare mainstream. Le cloud private sono le più diffuse e sono particolarmente adatte ad alcuni settori, come quello bancario-assicurativo, telecom e Pubblica amministrazione”. Secondo Wang, questo tipo di organizzazioni può beneficiare al massimo dell’adozione di una cloud privata: si tratta spesso di aziende di grandi dimensioni, il che giustifica le implementazioni di tipo “privato”, che hanno una spesa di capitale iniziale, e che hanno bisogno di mantenere visibilità sui loro dati per motivi di sicurezza. Le piccole aziende preferiscono le soluzioni di cloud pubblico, pagando un abbonamento per i servizi che usano, e senza grandi investimenti. Per questo il cloud pubblico, pur essendo ancora meno diffuso di quello privato, cresce a tassi più alti. Ma a volte passare al cloud privato conviene: in base alle dimensioni dell’azienda, pagare un abbonamento fisso potrebbe rivelarsi più costoso nel lungo periodo che costruirsi il proprio cloud. Ogni azienda però deve valutare le sue esigenze e adottare la soluzione più idonea: “Non c’è una regola valida per tutti”, ha detto Wang. Anche per questo il cloud è un “viaggio”.
“Il mercato ha ormai chiari i benefici che possono giungere alle aziende dall’adozione delle soluzioni cloud, in particolare di cloud privato”, ha aggiunto Fabio Spoletini, Country Leader Technology Oracle Italia. “Quando ci confrontiamo con i nostri clienti, ci rendiamo conto però che i professionisti It sentono il peso della sfida: l’esperienza che proponiamo con Oracle Cloud Odyssey vuole sottolineare come il successo nel passaggio verso il cloud computing nasca dal connubio di tecnologia d’eccellenza, come quella che noi mettiamo a disposizione, e di competenze professionali e spirito di squadra, che sono le persone a dover mettere in gioco, sia i nostri clienti che noi stessi che operiamo al loro fianco”.
Oracle ha una proposta completa sia per il cloud privato che pubblico; nel public cloud è il secondo maggior provider mondiale. Complessivamente 25 milioni di utenti in tutto il mondo usano le soluzioni Oracle per la nuvola, che Oracle vende direttamente o tramite altri provider, grazie a una tecnologia standardizzata che permette l’integrazione tra moduli diversi, anche di terzi, e dà la libertà agli utenti di cambiare idea sulle soluzioni che adottano, togliendone o aggiungendone a seconda delle necessità.