I sindacati si mobilitano contro apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte di Oracle Italia, proclamando da subito lo stato di agitazione in ogni sito (Oracle ha sedi Roma, Torino, Padova e Milano). L’obiettivo – spiega Fabrizio Potetti delle Fiom-Cgil – “è convincere l’azienda a ritirare la procedura di licenziamento e valutare il Contratto di solidarietà come strumento alternativo ai licenziamenti”. Secondo Fiom, Fim e Uilm si tratta di un’alternativa tecnicamente compatibile con le attività di Oracle.
Gli esuberi riguardano 29 addetti disclocati in tutte le sedi italiane.
L’azienda, che ha giustificato i tagli con le criticità dell’attuale andamento aziendale e alle prospettive future, si è riservata di dare una risposta in merito nel prossimo incontro del 27 luglio e che fa seguito a quello dello scorso 13 luglio dove appunto sono stati annunciato i licenziamenti collettivi.
“In un contesto sociale pesante e critico come quello attuale, non è ammissibile e tollerabile che una multinazionale ricca e virtuosa come Oracle licenzi brutalmente i propri dipendenti – sottolinea una nota congiunta dei organizzazioni sindacali – Se l’azienda rifiuterà di discutere del Contratto di solidarietà, di formazione, ricollocazione e confermerà di voler procedere ai licenziamenti unilaterali, verranno conseguentemente convocate le assemblee in ogni sede e decise le iniziative di lotta e di sciopero in difesa dei posti di lavoro”.