LO STUDIO

Oracle: il 97% degli executive vuole un’azienda social

Secondo i risultati di uno studio condotto da Oracle l’adozione di pratiche social nei vari comparti aziendali è considerata importante per il successo del business. E il 60% delle imprese è pronta a integrarne l’uso nel customer care

Pubblicato il 20 Set 2013

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Gli executive ritengono molto importante che la loro azienda evolva verso un modello socially-enabled, ovvero che le tecnologie e le pratiche social “penetrino” all’interno delle divisioni aziendali. È quanto emerge da uno studio di Oracle che ha coinvolto più di 900 executive di tutto il mondo specializzati in marketing e tecnologia, con l’obiettivo di verificare l’attuale uso di tecnologie e pratiche social da parte del mondo business.

Condotta in collaborazione con Social Media Today e Leader Networks, la ricerca intitolata “The Socially Enabled Enterprise” ha messo in luce come per le aziende sia prioritario riuscire a diventare organizzazioni socially-enabled, o, come si dice altrimenti, dei social business. L’analisi ha anche evidenziato le tante sfide da superare per concretizzare le potenzialità delle tecnologie e delle pratiche social.

Lo studio mirava a identificare sfide e opportunità che scaturiscono lungo il processo di adozione di tecnologie e metodologie social da parte delle imprese.

A livello generale i professionisti intervistati ritengono prioritario favorire il passaggio a un modello di azienda socially-enabled in quanto considerano i social media particolarmente influenti ai fini del successo di business.

Secondo la definizione di Oracle, la socially-enabled enterprise, o social business, è un’organizzazione con abilità social integrate nelle attività di routine quotidiana, quali marketing e vendite consumer, ricerca e servizio clienti, collaborazione e comunicazione con i dipendenti.

Dallo studio viene fuori che diventare socially-enabled è prioritario: quasi tutti gli executive (97%) lo ritengono importante ai fini del successo di business. In particolare il 72% ha evidenziato come, per il successo della sua impresa, sarà importante fare leva sui social media.

Le realtà di grandi dimensioni, con oltre 50mila dipendenti, sono più avanti nel percorso verso il modello di social business. Il 46% delle imprese di questa categoria ha infatti riferito di essere già socially-enabled, mentre le aziende con meno di 5.000 dipendenti che riportano di essere socially-enabled rappresentano circa un terzo di quelle interpellate.

La transizione verso un’organizzazione social business non è semplice: secondo il 43% degli intervistati servirebbe più di un anno prima di riuscire a sfruttare appieno e in maniera concreta gli strumenti social.

Le dinamiche Social svolgono un ruolo critico nel Customer Care: nei prossimi 12 mesi il 60% ha in previsione l’integrazione di metriche di tipo social all’interno delle iniziative di assistenza al cliente.

Le metriche del social business sono ancora a uno stadio iniziale, ma sono destinate in futuro a focalizzarsi sempre più sugli aspetti operativi: pur prendendo in considerazione un’ampia gamma di parametri di tipo social per la misurazione delle performance, quelli attuali (consapevolezza, soddisfazione del cliente e share-of-voice) restano i più diffusi e utilizzati, seguiti da lead generation e sviluppo delle vendite e di nuovi prodotti.

Gli Stati Uniti restano indietro nell’uso dei metodi social: le realtà fuori dagli Usa sono molto più inclini a utilizzare i social media come supporto allo sviluppo di prodotto e alle attività R&S. Le aziende non statunitensi registrano un 38,6%, contro un 29,5% di quelle USA.

“Integrare capacità social nell’operatività quotidiana permette alle aziende di concretizzare importanti miglioramenti in molti ambiti, dal marketing alle vendite, dal servizio al cliente fino alla collaborazione tra dipendenti” ha spiegato Meg Bear, Group Vice President of Oracle Social Cloud Platform. “Come dimostrato da questa analisi, gli executive si rendono ora conto che evolvere verso un modello di socially-enabled enterprise permette di ottimizzare l’esperienza del cliente, supporta una maggiore reattività a livello interno e porta a sensibili efficienze organizzative. Con conseguenze assolutamente positive in termini di vantaggio competitivo”.

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