Nulla di fatto dopo l’incontro avvenuto oggi a Milano nella sede di Assolombarda fra esponenti di Oracle Italia e sindacati. Il produttore di software ha confermato l’intenzione di licenziare 29 dipendenti che lavorano in diverse sedi italiane, confermando la linea già annunciata a luglio. Dura la reazione dei sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, che hanno proclamato uno sciopero generale di otto ore nelle sedi italiane di Oracle a Roma, Torino, Padova e Milano per lunedì prossimo 17 settembre.
“Per l’ennesima volta, l’azienda si è dimostrata sorda a qualunque proposta alternativa ai licenziamenti unilaterali, pur in presenza di diverse soluzioni prospettate dalle Rsu e dalle Organizzazioni sindacali”, ha detto Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore della Information and Communication Technology – Si tratta di un atteggiamento ingiustificato per un’azienda che, in piena crisi economica, riesce ad ottenere ottimi risultati, sia sul piano delle attività che dei margini, anche nei settori oggetto della procedura di licenziamento”.
Lavoratori che, aggiunge il sindacato, a giugno sono stati “premiati” per gli ottimi risultati conseguiti, vengono adesso sbattuti fuori brutalmente. In un momento difficile come questo, ci si aspetterebbe una maggiore responsabilità da parte dell’Azienda e del suo management italiano. Sempre secondo il sindacato i 29 dipendenti in esubero sono tecnici specializzati che si occupavano di macchinari hardware targati Sun Microsystems dismessi.
A Roma, il presidio verrà effettuato sotto la sede del Ministero del Lavoro dove è in programma il primo incontro tra le parti con il coinvolgimento delle strutture ministeriali.