Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2022 i ricavi di Oracle sono aumentati del 4% su base annua (+7% a valuta costante) a 10,5 miliardi di dollari. A trainare sono le attività di cloud infrastrutturale (IaaS) e applicativo (SaaS). I ricavi dei servizi cloud e del supporto delle licenze sono infatti cresciuti del 5% (+8% a valuta costante) a 7,6 miliardi di dollari, mentre quelli delle licenze cloud e on-premise sono aumentati dell’1% (+4% a valuta costante) a 1,3 miliardi di dollari.
L’utile operativo Gaap del terzo trimestre è stato pari a 3,8 miliardi di dollari, in calo dell’1% ma in aumento del 3% a valuta costante; quello non Gaap è stato di 4,8 miliardi di dollari, in crescita dell’1% e del 4% a valuta costante. Il margine operativo Gaap è stato del 36% e il margine operativo non-Gaap del 46%. L’utile netto Gaap è stato di 2,3 miliardi di dollari e l’utile netto non-Gaap di 3,1 miliardi di dollari.
Il gruppo fondato da Larry Ellison ha così registrato un utile per azione Gaap di 0,84 dollari, mentre l’utile per azione non-Gaap è stato di 1,13 dollari, in calo del 3% ma in aumento dell’1% in valuta costante. “L’utile per azione del terzo trimestre”, spiega il gruppo in una nota, “si è ridotto di 0,05 dollari principalmente a causa di un calo del prezzo delle azioni della società di sequenziamento genetico Oxford Nanopore e di una perdita operativa di Ampere, il produttore dei chip per server Arm. Oracle resta comunque fiduciosa che gli investimenti compiuti in queste due aziende tecnologiche all’avanguardia avranno un ritorno molto forte”.
I ricavi differiti a breve termine sono stati pari a 7,9 miliardi di dollari. Il flusso di cassa operativo è stato di 10,4 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi.
L’analisi del top management
“Nel terzo trimestre fiscale, Oracle ha conseguito una crescita del fatturato del 7% a valuta costante, il nostro più alto tasso di crescita trimestrale organica, da quando abbiamo iniziato la nostra transizione al cloud”, ha dichiarato la Ceo di Oracle, Safra Catz. “A questo forte aumento delle entrate fa riscontro anche una solida crescita dell’utile operativo non-Gaap del 4% a valuta costante, ma il punto principale da sottolineare è che la nostra crescita complessiva dei ricavi è guidata dalle nostre attività di cloud infrastrutturale (IaaS) e applicativo (SaaS). Il fatturato IaaS del terzo trimestre è infatti aumentato del 47% a valuta costante, mentre la crescita nel SaaS è stata guidata dal nostro Fusion Cloud Erp, aumentato del 35% a valuta costante, e da NetSuite Erp, cresciuto del +29% a valuta costante. Il totale del nostro business sulle infrastrutture e le applicazioni cloud è ora superiore a 11 miliardi di dollari l’anno”.
Nel commentare l’andamento del business in Italia, Alessandro Ippolito, Vp e Country Manager di Oracle Italia, ha aggiunto: “Il terzo trimestre fiscale in Italia è stato molto importante, sia per i risultati conseguiti – ottimi in particolare per alcune delle nostre linee di business, ad esempio quelle relative alle soluzioni cloud (SaaS) per gestire i processi aziendali – sia soprattutto per l’apertura della nostra Cloud Region a Milano, che ci permette di essere ancora più vicini ai clienti italiani – aziende private e pubblica amministrazione – che hanno a cuore la sovranità e la sicurezza dei dati in cloud. Inoltre, notiamo con grande soddisfazione che molti dei nostri clienti strategici ci rinnovano la fiducia, anno dopo anno, per le loro esigenze di tecnologie a supporto della gestione dei dati. Non posso che essere orgoglioso della professionalità e dello spirito di dedizione del nostro team che, pur sempre in un periodo difficile, ha ottenuto un successo che sicuramente contribuirà al percorso virtuoso verso la digitalizzazione del Paese”.
La trattativa con TikTok per ospitare i dati degli utenti americani
Nel frattempo Oracle sarebbe in trattativa con TikTok per offrire un servizio di archiviazione delle informazioni degli utenti statunitensi che inibisca l’accesso ai dati dalla casa madre cinese ByteDance. TikTok spera così di superare le criticità normative statunitensi sull’integrità dei dati. L’indiscrezione arriva da persone che hanno familiarità con la questione citate da Reuters.
L’accordo arriverebbe un anno e mezzo dopo che l’amministrazione Trump aveva ordinato a ByteDance di cedere TikTok a una società statunitense, ordine che però non è mai stato applicato dopo l’insediamento di Joe Biden. Il panel, noto come Committee on Foreign Investment in the United States (Cfius), ha tuttavia continuato a nutrire preoccupazioni sulla questione.
Oracle d’altra parte aveva discusso l’acquisizione di una partecipazione di minoranza in TikTok nel 2020, quando ByteDance era sotto la pressione degli Stati Uniti per vendere l’app. Adesso, stando a quanto dicono le fonti, il gigante del cloud computing memorizzerà tutti i dati degli utenti statunitensi di TikTok (parzialmente archiviati nelle infrastrutture di Google Cloud) sui propri server .
In base all’accordo dovrebbe essere istituito un team dedicato alla gestione dei dati negli Stati Uniti composto da centinaia di persone che agiranno da gatekeeper per le informazioni degli utenti statunitensi: il team sarà composto da ingegneri e personale di sicurezza informatica. In particolare, le società stanno ipotizzando una struttura in base alla quale la divisione opererebbe in modo autonomo e non sarebbe sotto il controllo o la supervisione di TikTok, che sta anche esplorando collaborazioni con altre società tecnologiche su firewall e misure di sicurezza informatica.