Orange si espande nel continente africano con tre acquisizioni che allargano il suo business a Liberia, Sierra Leone e Burkina Faso. In un primo deal, Bharti Airtel, telco indiana con attività in Asia e Africa, ha venduto al colosso francese i suoi due operatori mobili in Burkina Faso e Sierra Leone: Orange acquisirà il 100% del capitale azionario delle due sussidiarie che insieme fatturano circa 275 milioni di euro. Orange spende per questi due operatori mobili l’equivalente di 7,9 volte l’Ebitda di Airtel nei due paesi africani.
Separatamente, Orange ha annunciato che la sua filiale della Costa d’Avorio entrerà sul mercato della confinante Liberia grazie all’accordo per l’acquisizione dell’operatore locale Cellcom. “La Liberia è un paese con più di 4,3 milioni di abitanti e un tasso di penetrazione mobile del 66%, al di sotto di molti paesi vicini. Cellcom, con la sua licenza mobile su scala nazionale e il forte share di mercato, rappresenta un eccellente potenziale di crescita”, si legge in una nota di Orange.
Queste acquisizioni riflettono la strategia di sviluppo internazionale dell’ex incumbent francese. La telco mira ad allargarsi sui mercati emergenti, ad alto potenziale di sviluppo, dove ancora non è presente. Il solo investimento in Burkina Faso e Sierra Leone permette a Orange di acquisire quasi 5,5 milioni di clienti che si aggiungono alla sua base utenti in Africa e di coprire un totale di 20 paesi africani. In tutto il mondo Orange è attiva in 28 paesi con un totale di 263 milioni di clienti, di cui 200 milioni su mobile.
A luglio 2015, l’incumbent francese ha rafforzato il suo focus su Medio Oriente e Africa creando una nuova holding per gestire le sue attività in queste regioni e si è detta aperta a operazioni di consolidamento. Nel 2014, la telco ha incassato revenues per 5,7 miliardi di euro in Medio Oriente e Africa, ma l’obiettivo è far crescere queste revenues del 20% tra 2015 e 2018.