Orlando: “Privacy priorità del governo in semestre italiano Ue”

Il ministro della Giustizia: “Le regole sul trattamento dei dati saranno al centro dell’azione della presidenza italiana. Punteremo a rafforzare le norme comunitarie soprattutto sul fronte del cybercrime”

Pubblicato il 16 Giu 2014

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Le regole sul trattamento dati personali “costituisce una delle priorità del ministero della Giustizia per il semestre di presidenza
italiana dell’Ue”. Lo annuncia il ministro Andrea Orlando nel messaggio inviato alla Camera per il convegno “Verso una Costituzione per Internet?”. “Un quadro normativo comune per tutti gli Stati membri dell’Ue – assicura Orlando – avvantaggerà sia le imprese, sia i cittadini grazie anche a elevati livelli di tutela. E “senza indebolire, anzi potenziando, la lotta alla criminalità via web”. Il ministro segnala inoltre “la posizione di palese favore”, grazie a discipline più permissive, in cui operano le imprese extra Ue. E il settore nel 2013 ha toccato un giro d’affari, solo per il trattamento dei dati europei, pari a circa 315 miliardi di euro.

In vista del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Ue la Camera ha organizzato un convegno dal titolo “Verso una costituzione per internet?” per valutare l’importanza di una regolamentazione per la rete. Ad aprire l’incontro è stata la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha spiegato come “l’assenza di regole non è una garanzia di libertà e per questo devono essere formulate delle norme, anche per difendere i soggetti più vulnerabili”.

Il convegno è stato organizzato con l’idea di valutare gli ultimi tentativi nel mondo di intervenire su internet, come le due sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue e la promulgazione del Marco Civil, una legge che regolamenta l’uso della rete in Brasile. “La Camera – ha spiegato la Boldrini – vuole dare sostegno al governo in vista del semestre di presidenza anche tramite una consultazione pubblica che abbiamo fatto partire questa mattina”. La presidente della Camera ha anche parlato del ruolo di internet “come bisogno primario, come possibilita’ di conoscenza ma anche di rimanere in contatto con persone e famiglie lontane”. “La rete – ha proseguito – può dare nuovo impulso alla democrazia, si possono coinvolgere i cittadini attraverso questo mezzo e non solo una volta ogni cinque anni con il voto”.

Il convegno è continuato con l’intervento di Antonello Soro, presidente dell’Autorità Garante della privacy, che ha sottolineato “i recenti e significativi cambiamenti nell’opinione pubblica”. L’Europa tuttavia “sconta ancora un enorme ritardo rispetto a quello che e’ successo negli ultimi dodici mesi nel mondo”, ha spiegato ancora Soro.

Anche Stefano Rodotà, giurista ed esperto in materia, ha parlato degli sviluppi degli ultimi mesi e ha più volte ribadito come i casi Snowden e Assange abbiano completamente cambiato la discussione in materia di regole per internet. Rodotà ha chiuso il suo intervento spiegando l’importanza del ruolo dell’Italia che “avrà una grande responsabilita'” nel semestre di presidenza Ue.

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