L'INTERVENTO

Over the top, Mattarella: “Non agiscano fuori dalla legge”

Il Presidente della Repubblica all’Assemblea annuale di Confindustria: “Vanno rifiutate spinte di ingiustificate egemonie delle istituzioni nella gestione delle regole o, all’opposto, di pseudo-assolutismo imprenditoriale, magari veicolato dai nuovi giganti”. Il presidente dell’Antitrust Rustichelli: “Le piattaforme digitali minacciano i mercati e le libertà dei singoli”

Pubblicato il 15 Set 2023

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Carignano di Torino per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2018/2019 dell'Università di Studi di Torino. (foto di Francesco Ammendola, ufficio stampa Presidenza della Repubblica)

Gli over the top non agiscano fuori dalla legge. È questa una delle riflessioni chiave del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria.

“Vanno rifiutate spinte di ingiustificate egemonie delle istituzioni nella gestione delle regole o, all’opposto, di pseudo-assolutismo imprenditoriale, magari veicolato dai nuovi giganti degli ‘Over the top’ che si pretendono, spesso, ‘legibus soluti’ – ha sottolineato Mattarella – Democrazia e mercato scrive, nel suo ultimo libro Martin Wolf, hanno in comune l’idea di uguaglianza e concorrono entrambi alla sua attuazione”.

Capitale sociale fondamento di democrazia

“La democrazia si incarna nei mille luoghi di lavoro e studio. Nel lavoro e nella riflessione dei corpi sociali intermedi della Repubblica. Nel riconoscimento dei diritti sociali – ha sottolineato il Capo dello Stato – Nella libertà d’intraprendere dei cittadini. Prima di ogni altro fattore, a muovere il progresso è, infatti, il capitale sociale di cui un Paese dispone. Un capitale che non possiamo impoverire”.

Per Mattarella “è una responsabilità che interpella anche il mondo delle imprese: troppi giovani cercano lavoro all’estero, per la povertà delle offerte retributive disponibili”.

I diritti al centro

“Si è discusso a lungo sull’esistenza di una ‘Costituzione economica’ separabile dal resto della nostra Costituzione – ha evidenziato –  Sarebbe davvero singolare immaginare percorsi separati per lo sviluppo dei rapporti economici, quelli politici, quelli sociali. Al centro della Costituzione vi sono, infatti, i diritti della persona umana non quelli del presunto ‘homo oeconomicus'”.

Nel suo intervento Mattarella ha poi osservato: “Il crescere delle disuguaglianze rischia di rendere attuale questo scenario. Le imprese non sono estranee all’art.3 della Carta che ricorda come sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. L’Italia progredisce e si sviluppa con il dialogo tra le parti sociali. Vanno tenuti ben presenti – sempre e da tutti, in ogni ambito – i doveri descritti all’articolo 2, dove si esige ‘l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale'”.

“L’economia di mercato, cioè, non pone in discussione valori costituzionalmente rilevanti, quali il rispetto della dignità umana e il dovere di solidarietà. O l’art. 35, relativo alla tutela del lavoro, il 36, sulle condizioni di lavoro, o il 37 sulla donna lavoratrice”, ha concluso.

Il monito di Rustichelli (Agcm)

E nel giorno dell’intervento di Mattarella all’assemblea di Confindustria, sul ruolo delle Big tech nello sviluppo economico è intervenuto anche il presidente Antitrust, Roberto Rustichelli.

Aprendo i lavori del convegno “Concorrenza, mercati digitali, investimenti. Il ruolo guida dell’Europa”, Rustichelli ha sottolineato: “Con riferimento ai mercati digitali, ci troviamo oggi in un mondo nel quale l’emersione di poteri nuovi e dalle sembianze inedite, come le grandi piattaforme digitali, non soltanto minaccia i mercati e le libertà dei singoli, ma lambisce le strutture portanti dei nostri sistemi democratici, interferendo con il loro funzionamento”.

“L’Autorità collaborerà pienamente con la Commissione europea per assicurare il successo, anche sul piano applicativo, di una riforma che colloca certamente l’Unione Europea all’avanguardia nello scenario globale – ha assicurato – Benché infatti la discussione su come regolamentare questi nuovi monopoli stia impegnando i Parlamenti di molti Paesi, è stato il legislatore europeo a scendere in campo per primo, anche rispetto agli Stati uniti dove le nuove forme di concentrazione di potere di mercato si sono affermate e dove diverse proposte legislative sono pendenti senza che risulti ancora chiara la direzione in cui si intende procedere”.

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