Prosegue l’attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni: dopo l’audizione con i vertici di Consip, avvenuta lo scorso 24 novembre, il Presidente della Commissione, Paolo Coppola, ha incontrato oggi a Roma Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Al centro del colloquio, il confronto sui temi della digitalizzazione nella PA.
“L’obiettivo comune – ha spiegato Coppola – è quello di evitare sovrapposizioni e collaborare per individuare eventuali patologie nei contratti Ict (Information communication technology) delle PA con la finalità di rendere la spesa più efficiente”.
Tra i compiti della commissione verificare e analizzare le risorse finanziarie e gli investimenti effettuati dalle PA nell’Ict. Ma anche analizzare la competenza dei responsabili Ict nella pubblica amministrazione nonché verificare il livello di automazione dei processi. La Commissione si è costituita lo scorso 3 novembre dopo l’ok dato dalla Camera a giugno. Presidente eletto è Paolo Coppola, vicepresidenti Federico D’Incà e Mara Mucci, segretari Gian Mario Fragomeli e Sebastiano Barbanti.
“Sono certo che il lavoro della Commissione di inchiesta sarà di prezioso aiuto alla revisione del piano triennale (sulla spesa Ict, ndr) – aveva detto a giugno Coppola presentando alla Camera la proposta per la costituzione di una “Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni statali e locali”. “Come pure – aveva aggiunto – sono certo che i lavori della Commissione serviranno anche per l’attuazione della modifica della Costituzione votata in quest’Aula all’unanimità e che andremo a confermare con il referendum di ottobre”. La modifica (alla lettera r), secondo comma, dell’articolo 117), aggiunge alle materie di competenza esclusiva dello Stato, oltre al coordinamento informatico dei dati, anche quello dei processi e delle relative infrastrutture e piattaforme informatiche. “Una rivoluzione – ha sottolienato il deputato dem – che va finalmente a sanare quanto denunciato anche dal già citato rapporto Assinform, ovvero lo scarso grado di interoperabilità tra i sistemi degli enti della pubblica amministrazione locale”.