Non solo prestiti: Compass, la società del gruppo Mediobanca specializzata nel credito al consumo, punta con decisione anche sull’innovazione tecnologica applicata ai pagamenti online e in mobilità. Associata a Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano, supporta la ricerca dell’Osservatorio e-commerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano, ed è Istituto per l’emissione di moneta elettronica (Imel), il che le permette di sviluppare e commercializzare borsellini elettronici (e-wallet) e carte prepagate, con l’ambizione di diventare uno dei “PayPal italiani”, secondo le parole di Luigi Pace, Direttore centrale Marketing e assicurazioni.
La strategia digitale di Compass è culminata lo scorso giugno con il lancio di CompassPay, piattaforma per i pagamenti on- e offline; si presenta come una piattaforma unica, fruibile sia via web sia in mobilità, che integra un conto (per effettuare gli usuali servizi di gestione e trasferimento fondi) con carte di pagamento, servizi di money transfer (verranno attivati a fine 2013) e un borsellino elettronico per poter effettuare acquisti online. In più, rispetto a prodotti concorrenti, Compass Pay dà anche la possibilità ai clienti di ottenere un minicredito: “Una proposta unica che Compass può fare grazie alla sua storica specializzazione nel credito al consumo”, sottolinea Pace. Nel carrello dell’acquisto con CompassPay, infatti, il cliente, inserendo il suo codice e le sue credenziali, può scegliere se pagare con i soldi del suo account oppure con quelli che Compass gli ha concesso con il minicredito, decidendo in tempo reale in quante rate rimborsare e con quali costi associati. Il servizio attrae l’interesse di chi pratica l’e-commerce: “Su 100 acquirenti online, più del 25% dice di voler rateizzare l’acquisto”, indica Pace.
La strategia di innovazione digitale di Compass è stata avviata nel 2011 con la prima carta di credito italiana dotata di un tastierino digitale per generare le password per comprare su Internet in tutta sicurezza (Carta Viva Web). Da qui la società è arrivata a disegnare una vera e propria strategia per il mercato elettronico con progetti che ruotavano intorno ai sistemi di pagamento online, con l’obiettivo di fornire più sicurezza, ma anche semplicità d’uso e applicazione multi-device.
Per il pubblico che si sposta su smartphone e tablet, Compass pensa in particolare alla tecnologia Nfc, che sta già testando con alcuni partner (MasterCard, H3G e Sia): i trial saranno via via estesi mentre la tecnologia verrà perfezionata con un’app più specializzata che permetterà di gestire contemporaneamente più carte e borsellini elettronici. “Porteremo il servizio ai nostri clienti non appena il mercato sarà pronto: gli smartphone in Italia ci sono, quel che ancora manca è un’elevata diffusione di Pos abilitati”, osserva Pace. “Le stime più ottimistiche prevedono che fra tre anni 600mila punti vendita consentiranno di pagare con lo smartphone con tecnologia Nfc, pari a circa il 40% di tutti i Pos in Italia; e allora più della metà delle transazioni oggi su carta di credito si trasferirà su Nfc, entrando nel modo abituale di comprare, anche per piccole transazioni”.
Intanto l’innovazione digitale di Compass non si ferma: l’anno prossimo verrà lanciata la soluzione di firma elettronica remota che consentirà al cliente di firmare documenti e contratti senza aver più bisogno di alcun passaggio su carta o in un punto di vendita fisico. “C’è un risparmio di tempi ma anche di costi per i clienti”, sottolinea Pace. “Metteremo a disposizione sugli smartphone dei nostri clienti un token che consentirà di firmare elettronicamente in tutta sicurezza contratti con pieno valore legale, alla velocità di un click”. Compass ne è convinta: andiamo verso un mondo in cui molte operazioni si sposteranno sulle piattaforme mobili e saranno gestite tramite app e le transazioni economiche sono il primo passo, tanto da poter ipotizzare che gli smartphone sostituiranno le carte di credito.