L'INIZIATIVA

Pagamenti digitali, al via il tavolo di lavoro al Mef

Il viceministro Luigi Casero: “Ci sono le condizioni per favorire lo sviluppo di nuovi business e dare impulso alla crescita economica”. Pimpinella (Apsp): “Nessuna barricata contro gli Over the top, ma creare un ambiente favorevole alla diffusione dei nuovi servizi”

Pubblicato il 23 Nov 2017

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“In Italia ci sono le condizioni per favorire lo sviluppo di nuovi business che rispondano all’evoluzione degli stili di vita e dei consumi dando impulso alla crescita economica. Possiamo però fare di più per eliminare in termini di supporto alle imprese e informazione agli utenti/consumatori. Le soluzioni devono essere anche l’esito di un confronto serrato tra istituzioni, imprese e rappresentanti dei consumatori. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito per questo un tavolo tecnico che, simbolicamente, parte in coincidenza con l’evento nazionale dedicato ai pagamenti digitali, infrastruttura decisiva per la nuova economia”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero nel messaggio inviato al confronto tra politici e imprese “L’Italia nel sistema competitivo europeo” promosso dall’Associazione Italiana Prestatori di Pagamento (Apsp) oggi nell’ambito del Salone dei Pagamenti in corso al Milano Congressi (MiCo). Al confronto hanno partecipato Maurizio Pimpinella, presidente Apsp, Donato Iacovone, managing Partner per Italia, Spagna e Portogallo di Ernst & YoungEmilio Petrone, amministratore delegato di Sisal GroupAntonio Bosio, prodcut & solutions director di Samsung Electroncis ItaliaMarco Siracusano, responsabile pagamenti, mobile e digital di Poste ItalianeFederico Zambelli Hosmer, general manager Italy di PayPalNicola Cordone, senior vice president di SiaGiglio Del Borgo, direttore generale Diners ClubSalvatore Borgese, diretttore generale Banca 5Marco Ferrero, executive director commercial Division Nexi.

“Il tavolo del Mef – spiega nel suo messaggio il viceministro – ha l’obiettivo di seguire da vicino l’evoluzione del mercato e l’applicazione delle normative raccogliendo dagli attori del mercato e dagli stakeholder indicazioni utili per alimentare la digitalizzazione dell’economia italiana e renderla produttiva”.

“Negli ultimi anni il rallentamento congiunturale è stato soprattutto determinato dalla frenata dei consumi interni – prosegue Casero – La recente accelerazione della ripresa economica è un’opportunità per dare maggiore impulso ai consumi e innescare un circolo virtuoso. Nell’attuale scenario economico la crescita è strettamente legata all’esistenza d’infrastrutture tecnologiche che consentano la diffusione di nuove forme di business e di un quadro normativo che sia d’incentivo per le imprese e faciliti la fruizione dei servizi. In Italia, ci sono le condizioni per attivare questo circolo virtuoso, ma si può fare di più almeno in due direzioni: supporto alle imprese e informazione per gli utenti/consumatori”.

“Il sostegno deve riguardare sia le imprese che attraverso le infrastrutture tecnologiche possono distribuire meglio i loro prodotti, sia le imprese che rendono possibile lo sviluppo dell’economia digitale. I portali del made in Italy e del turismo nazionale sono una possibilità concreta è auspicabile. Il supporto informativo a utenti e consumatori è la precondizione per far accedere al nuovo paradigma dell’economia chi finora ne è restato fuori”.

“Le soluzioni devono essere anche l’esito di un confronto serrato tra istituzioni, imprese e rappresentanti degli utenti/consumatori necessario per capire quasi ostacoli impediscono ancora lo sviluppo dell’economia digitale – aggiunge – L’obiettivo è accelerare nello sviluppo di nuove realtà di business che sappiano rispondere all’evoluzione degli stili di vita è dei consumi. Nell’economia degli over the top c’è spazio anche per imprese nazionali di servizi in grado di creare lavoro e ricchezza”.

“Gli over the top hanno avuto il merito d’innescare la digitalizzazione della nostra economia – sottolinea Maurizio Pimpinella, presidente dell’Apsp – ma perseguono propri obiettivi. Imprese e banche nazionali possono trarre benefici indiretti dal globalismo degli over the top, ma anche perdere, definitivamente, spazi di mercato. La risposta del sistema Italia non deve essere certo quella di alzare barricate, che peraltro non reggerebbero, ma creare un ambiente, tecnico e normativo, quanto più possibile favorevole alla diffusione dei nuovi servizi e alla loro fruizione da parte di utenti e consumatori”.

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