La fretta non è una buona consigliera e l’affannosa giornata trascorsa a Viale Mazzini potrebbe lasciare qualche segno. Iniziamo dalla mattina: il sottosegretario alle Tlc, Antonello Giacomelli, al Convegno Telco 360 dichiara all’Ansa: “Apprezzo molto il lavoro del Cda della Rai sul tetto ai compensi degli artisti e credo che con il parere dell’Avvocatura e il lavoro indispensabile degli organi Rai si dara’ una soluzione al problema”. Passano poche ore e arriva una dichiarazione a palle incatenate del deputato PD Michele Anzaldi: “I consiglieri di amministrazione Rai sono sicuri che disattendere una legge votata dal parlamento non comporti poi conseguenze personali di fronte alla Corte dei Conti, per danno erariale?”
A stretto giro di posta, da Viale Mazzini, viene emesso un comunicato al termine dei lavori del Cda appena concluso dove si legge che “… a partire dall’applicazione puntuale della legge e recependo le indicazioni contenute nel parere dell’Avvocatura dello Stato e fornite dal Ministero per lo sviluppo economico … si prevede una riduzione dei compensi in misura almeno pari al 10% che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi”. In altre parole, si potranno sottoscrivere contratti artistici con valore superiore ai 240mila euro in considerazione dalla necessità di tutelare il futuro aziendale.
Per non fare mancare nulla, nel pomeriggio arriva puntuale la dichiarazione del Codacons che annuncia un ricorso al Tar e alla Corte dei Conti. Il tutto, sotto il segno di porre subito rimedio all’incombenza del prossimo appuntamento con gli inserzionisti pubblicitari, previsto a Milano il 28 giugno e subito dopo a Roma. Si tratta di una scadenza di rilevante complessità dove si devono presentare i palinsesti autunno inverno, quelli più pregiati dove già, si presume, devono essere ben chiare le collocazioni, i personaggi ed ogni altro elemento utile ai pianificatori e acquirenti di spazi pubblicitari. Ieri sono circolate voci su un possibile “mini slittamento” di qualche giorno, subito poi corrette da altre voci, fonte ADN Kronos, che ricordavano come una simile ipotesi avrebbe comportato un danno economico quantificabile in circa 100 euro al giorno. Morale della favola: grande corsa a mantenere l’impegno per il 28 che, anche da un punto di vista organizzativo e logistico, richiede un grande sforzo perchè ad un tale appuntamento (centinaia di invitati) nessuno vuole mancare.
Ora delle due l’una. O ha ragione il deputato Anzaldi a sollevare l’inosservanza delle Legge sul tetto ai compensi, oppure ha ragione il Cda Rai che, sentito il parere dell’Avvocatura dello Stato, ritiene praticabile la riduzione dei compensi del 10%. Appare difficile sostenere che possano avere ragione entrambi. In verità, manca un pezzo: il parere dei diretti interessati che si vedrebbero d’un colpo ridotto il compenso in modo significativo. Nella famosa lista dei 41, ricordata dallo stesso Anzaldi, compaiono personaggi di primo piano e, citiamo ancora, sono “Compensi superiori a 1 milione di euro: Antonella Clerici, Carlo Conti, Fabio Fazio, Flavio Insinna, Michele Guardi’, Bruno Vespa. Compensi tra 500 mila e 1 milione: Fabrizio Frizzi, Massimo Giletti, Loretta Goggi, Luciana Littizzetto, Giancarlo Magalli, Amadeus”. Nessuno di loro, finora, si è ancora espresso ma tutti loro sono parte in causa nella composizione dei palinsesti prossimi venturi. Il Cda di venerdì prossimo, se confermato, potrebbe dare una prima risposta.
Nota a margine della giornata: stamattina, sempre Giacomelli ha ricordato che è aperto il confronto per il rinnovo del Contratto di servizio, una buona occasione per la Rai per rinnovare e rinforzare il suo ruolo di player importante nel futuro delle telecomunicazioni del Paese. Ci si attende di sapere quando si potrà sapere qualcosa in merito.