Un attacco al cuore della Francia che in poche ore si è spostato su Twitter. Che l’Is abbia nello sfruttamento della tecnologia e del digitale un punto di forza della sua propaganda è noto da tempo, ma in pochi si sarebbero aspettati che un hashtag cooptato dai militanti dello Stato Islamico potesse diventare tra i più utilizzati nei cinguettii.
A poco tempo di distanza dagli attentati di venerdì sera a Parigi un hashtag in lingua araba, che tradotto significa “il Califfato colpisce la Francia”, aveva scalato la classifica dei trend topic di Twitter prima di essere rimosso dai moderatori. Non contenti, spiega l’indagine realizzata da IlSocialPolitico.it, “social magazine” che indaga sull’attività 2.0 di politica, istituzioni, influencer e fenomeni sociali, i militanti 2.0 dell’Is hanno utilizzato #ParisIsBurning, tra i più utilizzati dai parigini per aggiornare sulla situazione, per spingere sul social messaggi d’odio, frasi come “Allah è grande” e immagini del disastro fra le strade della capitale francese.
Ma i cyber-jihadisti ha si sono inseriti anche fra topic come #MuslimsAreNotTerrorists, #parisburns, #notinmyname, dove si stavano raccogliendo tantissime persone contrarie al terrore dell’Is. Così molti utenti, nella speranza di sapere cosa stesse accadendo a Parigi si sono ritrovati post densi di odio e crudeltà verso le vittime e i loro conoscenti.