Sono oltre un centinaio le aziende che hanno già firmato il Patto Ue sull’intelligenza artificiale e dei suoi impegni volontari. Lo ha annunciato la stessa Commissione europea, precisando che tra i firmatari (qui la lista completa) figurano multinazionali e piccole e medie imprese europee di diversi settori, tra cui informatica, telecomunicazioni, sanità, banche, industria automobilistica e aeronautica. Per l’Italia, in particolare, spicca Tim.
L’ambito d’azione del Patto per l’AI
Il Patto promuove e sostiene le iniziative dei diversi settori industriali volte ad applicare i principi della legge sull’intelligenza artificiale prima della sua entrata in vigore e rafforza l’impegno tra l’Ufficio dell’Ue per l’intelligenza artificiale e tutte le parti interessate, tra cui il comparto economico, la società civile e il mondo accademico.
Sono tre gli ambiti di azione fondamentali a cui sono chiamati tutti i soggetti coinvolti:
- Strategia di governance dell’AI per promuovere l’adozione della tecnologia nell’organizzazione e lavorare per la futura conformità alla legge sull’AI.
- Mappatura dei sistemi di AI ad alto rischio nell’ottica di identificare i sistemi che potrebbero essere classificati come ad alto rischio ai sensi della legge sull’AI.
- Alfabetizzazione e consapevolezza dell’AI tra il personale, garantendo uno sviluppo etico e responsabile della tecnologia.
Oltre a queste missioni fondamentali, più della metà dei firmatari si è impegnata a rispettare ulteriori impegni, tra cui garantire la supervisione umana, mitigare i rischi ed etichettare in modo trasparente alcuni tipi di contenuti generati dall’AI, come i deepfake. Le aziende possono aderire al Patto per l’AI e impegnarsi a rispettare gli impegni principali e quelli aggiuntivi in qualsiasi momento fino alla piena applicazione dell’AI Act.
Rafforzare la leadership dell’Ue nell’innovazione dell’AI
In parallelo al sostegno a questo tipo di iniziative, la Commissione sta agendo per promuovere l’innovazione dell’Ue nel campo dell’AI. Il programma AI Factories, lanciato lo scorso10 settembre, fornirà per esempio alle imprese e in particolare alle startup uno sportello unico per trovare strumenti e competenze utili a innovare e sviluppare l’AI, compresi i dati, i talenti e la potenza di calcolo. AI Factories sosterrà inoltre lo sviluppo e la convalida di applicazioni industriali e scientifiche dell’AI in settori chiave europei come la sanità, l’energia, l’industria automobilistica e dei trasporti, la difesa e l’aerospazio, la robotica e la produzione, l’industria pulita e l’agroalimentare.
L’iniziativa AI Factories costituisce uno dei punti salienti del pacchetto di innovazione sull’AI presentato dalla Commissione a gennaio, insieme a misure di sostegno al capitale di rischio e al capitale azionario, alla realizzazione di spazi di dati comuni europei, all’iniziativa GenAI4Eu e alla Large AI Grand Challenge, che tra le altre cose offre alle startup un sostegno finanziario e l’accesso ai supercomputer dell’Ue La Commissione istituirà inoltre un Consiglio europeo per la ricerca sull’AI per sfruttare il potenziale dei dati e la Strategia per l’applicazione dell’AI per promuovere nuovi usi industriali dell’AI.