“L’obiettivo pax regolatoria è primario”. Marco Patuano, Ad di Telecom Italia punta a raggiungere accordi con gli Olo che hanno intentato causa in materia di wholesale – la richiesta danni da parte di Fastweb e Vodafone ammonta a oltre 2 miliardi – ma soprattutto punta su un futuro differente. “Si apre una stagione discontinua rispetto al passato – ha detto nella videointervista in occasione del convegno EY “Digitale per la crescita”. “Dobbiamo smetterla di pensare al mercato wholesale come residuale – ha detto Patuano – Tutti gli Olo sono nostri grandi clienti e non deve sorprenderci che chiedono di essere serviti con qualità e tempi convenuti. Abbiamo vissuto il fatto di dover servrie questi clienti in modo ottimale come obbligo e non come dovere commerciale. E invece è nostro dovere garantire il servizio”. Secondo Patuano “è necessario mettere il regolatore nelle condizioni di gestire il mercato in cui i player vogliono fare più business. Risolvere le cause miliardarie senza risolvere i motivi del contendere è inutile. Dobbiamo trovare un accordo che fissi le regole per il futuro e obblighi più facilmente misurarli e trovare un percorso con gli operatori”
Patuano ha anche fatto il punto sul cablaggio del territorio: “Sono stati fatti molti passi in avanti sul fronte infrastrutture ma anche su quello dei programmi e del livello di adozione”. Patuano ha ricordato che Telecom Italia ha portato la fibra al 40-45% delle unità immobiliari. L’Ad ha anche evidenziato un “maggior pragmatismo rispetto al passato, ed è quello che serve. Nell’ultimo anno è stato fatto un grande forzo per passare da programmi fin troppo ampli a programmi concreti e realizzabili”. Rispetto al tasso di adozione della banda ultralarga, Patuano lo definisce “discreto”, ma aggiunge che “il meglio deve ancora arrivare”. Si procede invece molto spediti relativamente all’adozione della banda ultralarga mobile.
In attesa dei primi bandi Patuano ha fatto presente che “sui bandi Euro-Sud abbiamo dismostrato che si trasformano in accordi di programma e in clienti attivati in 18 mesi. Siamo sicuri che quando si va a costituire infrastrutture passive poi ci siano analoghi livelli di accensione?”, ha detto in riferimento alle intenzioni del governo di far realizzare allo Stato le reti delle reti per poi darla in gestione.
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