La posta elettronica certificata potrebbe essere uno strumento formidabile per la semplificazione e lo snellimento delle procedure burocratiche. Consentirebbe infatti all’utente, che si tratti di comunicare con enti pubblici o con professionisti e aziende, di inviare agli interessati comunicazioni che avrebbero il valore di una raccomandata, con un click e senza la necessità di fare file a uno sportello.
Uno strumento tanto utile quanto ancora poco utilizzato: in pochi, infatti, conoscono o riescono a trovare agevolmente gli indirizzi Pec di enti o aziende con cui vogliono cui entrare in contatto. E proprio questa ricerca, che spesso richiede fatica e perdita di tempo, mette molti consumatori sull’avviso che sia meglio rinunciare alla posta elettronica certificata e tornare alla cara vecchia raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per contribuire a risolvere questo problema ci sono ora due nuovi siti internet istituzionali: due elenchi esaustivi di tutti gli indirizzi di posta elettronica certificata esistenti, raccolti in modo che possano essere consultabili con semplicità e immediatezza.
Il primo è stato messo a punto da Infocamere, fa riferimento al ministero dello Sviluppo economico ed è dedicato alle aziende. Lo si può raggiungere all’indirizzo http://www.inipec.gov.it/cerca-pec.
Il secondo, realizzato dall’Agenzia per l’Italia digitale, mette a disposizione tutti gli indirizzi di posta elettronica certificata attraverso i quali si può raggiungere la PA, ed è una sezione dell’Indice delle pubbliche amministrazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri: http://www.indicepa.gov.it/documentale/index.php
I due portali sono accessibili a tutti senza bisogno di autenticazione o di programmi aggiuntivi, con gli indici che vengono progressivamente aggiornati con le informazioni del Registro Imprese e degli Ordini e Collegi di appartenenza, oltre che dagli archivi della PA.
Possibili inoltre chiavi di ricerca multiple per chi non conoscesse esattamente il nome dell’azienda o dell’amministrazione con cui vuole comunicare: dall’elenco per ordine alfabetico a quello per categoria, area geografica, presenza sui social network ecc.
In entrambi i casi, inoltre, i risultati delle ricerche sono archiviabili come file Csv per poter essere inseriti nelle rubriche online, in compatibilità con la maggior parte degli smartphone o, per le PA, scaricabili in formato Excel.