INTERNET E MINORI

Pedofilia online, scende in campo Agcom: al via le nuove linee guida

L’Authority avvia la procedura per la definizione delle regole. Controllo parentale e filtri sui contenuti al centro della strategia. Plaude il Consiglio nazionale utenti

Pubblicato il 05 Mag 2021

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Nuove regole per garantire il controllo parentale e i filtri dei contenuti inappropriati per i minori e il blocco di quelli riservati ai maggiorenni. Sono le azioni al centro delle strategie Agcom che in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, annuncia – a seguito dell’istruttoria condotta dagli uffici – l’avvio della procedura per definire le linee guida per il controllo parentale nei servizi di comunicazione elettronica.

La strategia viene avviata “in attuazione del DL 30 aprile 2020 n.28 – si legge in una nota di Agcom – recependo anche le sollecitazioni del Comitato Nazionale Utenti, costituito presso la medesima”.

Accesso sicuro al mondo digitale

“L’obiettivo – ha dichiarato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, in occasione della giornata contro la pedofilia e la pedopornografia – è quello di creare strumenti efficaci di protezione dei minori, dando alle famiglie supporti adeguati e gratuiti che consentano ai giovanissimi un accesso sicuro e controllato al mondo digitale”.

“Serve rafforzare attraverso azioni congiunte – dice Sandra Cioffi, Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti – la rete delle istituzioni e delle associazioni competenti per mettere in campo strategie più efficaci ed azioni specifiche che permettano di prevenire e combattere il fenomeno degli abusi sui minori rendendo più sicuro Internet”.

L’escalation di reati ai danni di minori

“Secondo i dati della Polizia Postale, diretta da Nunzia Ciardi, con l’emergenza Covid nel nostro Paese – prosegue Cioffi – i reati relativi allo sfruttamento e all’adescamento di minori online sono aumentati nell’ultimo anno del 130%, le persone arrestate dell’86,48% e quelle indagate del 93.9%. I casi trattati sono stati complessivamente 3.243, il 132,3% in più rispetto al 2019. Inoltre, nel 2020 molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme Dad a scopo di adescamento”.

Il ruolo del Consiglio nazionale utenti

Anche alla luce di questi dati il Cnu – ricorda Cioffi – “sta per organizzare un incontro con la responsabile della Polizia Postale anche per poter individuare azioni comuni per la lotta a questa orribile piaga”.

“Il Consiglio nazionale utenti, i cui organi direttivi si sono insediati di recente, vuole rappresentare un punto di riferimento per i circa dieci milioni di minori “utenti” della rete e in tal senso si sta fortemente impegnando, in piena sinergia con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Tuttavia – conclude Cioffi -, è anche necessario un impegno comune per evitare che il vuoto normativo in seguito all’entrata in vigore del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche impedisca ai fornitori di servizi di comunicazione di utilizzare le tecnologie per l’individuazione di immagini di abusi su minori o i casi di adescamento di bambini/e per fini sessuali”.

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