LA RISTRUTTURAZIONE

Per Ericsson nuova tranche di tagli: 354 gli esuberi

Avviata la procedura di licenziamento per 315 persone in Ericsson Tlc e 39 in IT Solutions & Services. Napoli, Roma e Genova le sedi più colpite. I sindacati si appellano a Calenda: “Subito tavolo al Mise”

Pubblicato il 21 Mar 2017

F.Me

Ericsson rende noto di aver avviato, a partire dallo scorso 14 marzo, una procedura di riduzione del personale per un massimo di 354 addetti: 315 in Ericsson Tlc e e il resto in IT Solutions &Services.

Tra i 315 dipendenti delle Tlc: 238 impiegati, 12 dirigenti e 65 quadri. Il colosso svedese precisa che non è possibile ricorrere a soluzioni meno dolorose, come i contratti di solidarietà e/o la cassa integrazione. Tra i motivi, la perdita della commessa da parte di Ericsson per la gestione della rete mobile congiunta di Wind e 3 Italia, che è stata aggiudicata invece dai cinesi di Zte Corporation.

“Tale decisione risponde alla necessità di incrementare l’efficienza e di adeguare le operazioni ai volumi di business per restare competitivi e garantire profittabilità – spiega una nota dell’azienda – Ericsson è disposta a impegnarsi in un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali al fine di individuare le migliori soluzioni. Ericsson conferma inoltre il proprio impegno in Italia, dove è presente dal 1918, oggi con circa 3800 dipendenti”.

La maggior parte dei tagli colpirà la sede di Roma, che assisterà al licenziamento di 109 impiegati, 44 quadri e cinque dirigenti. Tagli anche a Genova (45 impiegati, 13 quadri e 3 dirigenti). Brutte notizie anche per la sede di Napoli che vedrà tagliata il 30% della forza lavoro tenuto conto del rapporto tagli/organico sede.

Ericsson spiega inoltre che “la contrazione del mercato in Italia, la maggiore competitività sui costi, il trend di riduzione degli investimenti, rendono necessario il proseguimento delle azioni di efficientamento e di trasformazione finalizzato a mantenere la posizione di leadership dell’azienda in Italia”.

Ancora: “non risultano applicabili ammortizzatori sociali alternativi perchè le ragioni che determinano l’eccedenza di personale non derivano da fenomeni congiunturali, ma strutturali e per questo motivo non possono trovare applicazione, nella fattispecie, gli ammortizzatori sociali classici, quali la cassa integrazione guadagni”.

Il 23 marzo in Unindustria si terrà il primo incontro previsto dalla procedura. Nel frattempo Slc, Fistel e Uilcom hanno scritto al ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda esprimendo “forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori” e chiedendo “una convocazione il prima possibile”.

I sindacati puntano il dito anche contro la perdita della commessa per la rete Wind Tre, che avrà un impatto anche nel futuro prossimo.

Ma la speranza per i lavoratori potrebbe arrivare dalla stessa Zte che, dopo le aggiudicazioni, ha annunciato l’intenzione di assorbire nel proprio organico fino a 2.500 dipendenti in Italia. Il colosso cinese ha inoltre in progetto la creazione di un laboratorio di eccellenza (la sede dovrebbe essere al Centro Sud), incrementando ulteriormente la propria forza lavoro. L’azienda ha già iniziato la procedura di assunzioni a Roma e Milano.

Anche se automatismi non ci sono, Zte vanta un un precedente in Germania: E-Plus: l’operatore mobile tedesco le ha affidato nel 2013 il controllo della sua rete con un contratto di cinque anni in sostituzione di Alcatel Lucent. Il gruppo cinese ha acquisito 750 dipendenti, proprio da Alcatel Lucent.

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