Basterebbe un minimo di “intelligenza”, nel senso di
automazione e scambio di informazioni sui consumi, e la pubblica
amministrazione potrebbe risparmiare 500 milioni di euro ogni anno.
Il più grande energivoro nazionale, che in 12 mesi utilizza 18,3
terawatt e paga una bolletta da 2,75 miliardi di euro, potrebbe
placare la propria bulimia e contribuire alla sostenibilità
ambientale evitando gli sprechi, senza intaccare la qualità di
servizi e prestazioni.
Sulla scia di questa semplice constatazione nasce
Innow@tt, iniziativa di DigitPa
inserita nel piano di e-government del ministro Brunetta, e
premiata nel 2009 dal ministero dell’Ambiente come una delle idee
più innovative per l’efficienza energetica nella PA. Il
progetto, coordinato da Francesco Pirro, direttore
dell’ufficio tecnologie innovative di DigitPa, si avvale della
collaborazione con il Politecnico di Torino e (in dirittura
d’arrivo) con Enea.
L’obiettivo è ridurre gli sprechi energetici negli uffici
pubblici del 15-20%, grazie a un sistema di controllo basato su
reti di sensori (wireless, Plc, RS485) da applicare ovunque sarà
possibile, dai sistemi di raffreddamento all’illuminazione
pubblica ai trasporti, che renderà possibile anche l’offerta di
una serie di servizi associati come la videosorveglianza o
l’infomobilità.
Gli edifici della PA potranno così gestire e comunicare in tempo
reale i propri dati di consumo per interagire con le smart grid,
adattare i propri profili alle necessità della rete e alle
opportunità offerte dalla variabilità del prezzo
dell’energia.
Innow@tt entra in questo periodo nella fase cruciale: la
sperimentazione del prototipo procede, e a settembre sono stati
approvati piano operativo e primo finanziamento. L’accordo con
Enea, poi, servirà per definire un nuovo metodo di monitoraggio
dell’efficienza energetica pubblica grazie alle tecnologie Ict, e
per lanciare una gara multifornitore per l’individuazione di
partner tecnologici che dovranno offrire i servizi in questione
alla PA.
La prospettiva è quella dell’adozione di sistemi intelligenti
per l’utilizzo efficiente dell’energia, grazie ai quali le
utilities potrebbero offrire tariffe agevolate alla Pa, sfruttando
anche le potenzialità delle smart grid. Già nell’accordo di
collaborazione tra DigitPa ed Enea si ipotizza la realizzazione di
un centro di gestione per i servizi di efficienza energetica che
monitori i consumi della PA e abbia un ruolo di “Camera di
compensazione dei consumi”. Una sorta di cruscotto che controlli
i dati in tempo reale e verifichi che siano in linea con le
percentuali di risparmio definite per poi apportare, eventualmente,
correzioni.
“Il Centro di gestione dei consumi energetici – afferma
Ilaria Bertini, che fa parte dell’Unità Tecnica
Efficienza Energetica ed è responsabile del servizio Generazione
Distribuita di Enea – riveste un ruolo
particolarmente significativo poiché consente di monitorare in
tempo reale la spesa energetica della PA, valutare se i consumi
siano in linea con le aspettative e pianificare la domanda”.
“Installare sistemi di metering e controllo per il consumo
energetico della Pubblica amministrazione consentirà di evitare le
vere e proprie aberrazioni che oggi sono sotto gli occhi di tutti,
dalle luci accese nelle stanze vuote alle macchine che consumano
energia senza motivo anche durante la notte – continua Bertini –
Poi, una volta che il sistema sarà monitorato, basteranno dei
semplici attuatori per regolarlo e ottenere risparmi importanti.
Anche se è sbagliato ragionare soltanto in termini di risparmio,
perché la sostenibilità ambientale sarebbe da perseguire anche se
non comportasse ritorni economici, un po’ come se fosse uno
status symbol. Non mi risulta, ad esempio, che qualcuno si vanti di
quanto risparmia grazie alla sua Ferrari, o ai suoi capi firmati,
che pure danno un valore aggiunto al di là della convenienza
economica”.
Una delle prospettive più interessanti che il progetto Innow@tt
offre alla pubblica amministrazione è quello di garantire al
gestore una domanda costante di energia. “Grazie alla cabina di
regia dei consumi – continua Ilaria Bertini – che raccoglie i dati
che provengono dai sensori, sarà possibile prevedere e gestire
eventuali picchi di richiesta anche attraverso meccanismi di
microinterrompibilità e questo servirebbe per ottenere prezzi più
competitivi e una ulteriore riduzione della spesa
energetica.”
“Molte aziende ormai, anche all’estero, trattano le tariffe con
gli energy provider basandosi anche su tariffe flat – afferma la
ricercatrice Enea – e i partner tecnologici, individuati mediante
una gara pubblica, potrebbero pensare di offrire servizi che in
realtà sarebbero a costo zero, perché con il save sharing
otterrebbero il proprio guadagno come percentuale di quello che si
è riuscito a risparmiare”.