Un milione. E’ questo il numero di recensioni false bloccate da Tripadvisor prima della pubblicazione. Emerge dal report sulla trasparenza della piattaforma che per la prima volta rivela i dati sui volumi dei contenuti fake inviati anche in risposta alle polemiche sollevate in Uk da gruppi di consumatori: secondo l’associazione Travel una recensione su 7 è falsa.
Sono 66 milioni le recensioni spedite a Tripadvisor nel 2018: ognuna è stata analizzata utilizzando, fa sapere l’azienda, “una tecnologia avanzata di individuazione frodi”. In base alla selezione 2.7 milioni di recensioni sono state soggette a un’ulteriore valutazione umana da parte dei moderatori dei contenuti. In totale il 4.7% di tutte le recensioni è stato respinto o rimosso dalla tecnologia oppure manualmente dal team.
Questo perché, dice l’azienda guidata dal co-fondatore Stephen Kaufer, “l’affidabilità dei contenuti è il core business della nostra azienda: se le persone pensassero che i nostri contenuti siano inaffidabili o poco utili, non tornerebbero sul nostro sito”.
Solo una piccola parte di tutte le recensioni inviate, si legge nel report, il 2.1%, è stata giudicata falsa e la maggioranza di queste (73%) è stata bloccata prima di essere pubblicata. Meno dell’1% delle recensioni è stato segnalato dagli utenti o da aziende per potenziale violazione delle linee guida del sito. I controlli da parte del team vengono effettuati entro 6 ore dal’invio dei contenuti. Sono 34mila le società che hanno dovuto subire “penalizzazioni” in classifica, che consistono in una diminuzione della posizione nella classifica di popolarità o dei viaggiatori sul sito.
“Negli anni abbiamo continuato a fare progressi con i nostri sistemi avanzati di individuazione delle frodi ma è una battaglia quotidiana e siamo ancora lontani dall’essere completamente soddisfatti – dice Becky Foley, Senior Director of Trust & Safety Tripadvisor -. Anche se stiamo vincendo la lotta contro le recensioni false su Tripadvisor, possiamo proteggere solo il nostro angolo di Internet. Finché altre piattaforme di recensioni non intraprenderanno azioni aggressive, i truffatori continueranno a sfruttare i business più piccoli ed estorcere loro denaro. È tempo che altre piattaforme come Google e Facebook scendano in campo per unirsi a noi nel contrastare con forza questo problema”.
Il report inoltre spiega le procedure di identificazione dei recensori a pagamento, individui o aziende che tentano di vendere recensioni degli “utenti” ai business presenti su Tripadvisor. Dal 2015 è stata bloccata l’attività di più di 75 siti che tentavano di vendere recensioni.
Le aziende promuovono l’iniziativa: “I dati contenuti – commenta Giorgio Palmucci presidente Enit – mostrano chiaramente il livello di controlli e verifiche che vengono realizzati dal sito per evitare le frodi”. Mentre secondo Pascal Lamy, Chairman del World Committee on Tourism Ethics presso il World Tourism Organization “è incoraggiante vedere che piattaforme come Tripadvisor si impegnano nell’essere trasparenti su come monitorano, controllano e gestiscono le recensioni che ricevono al fine di evitare abusi e frodi”.