I governi dovrebbero “creare un nucleo di banche dedicate a
investire in aziende impegnate nell'innovazione”.
L'invito è del premio Nobel per l'economia Edmund Phelps,
che ha partecipato al convegno “Per rifare l'Italia – La
grande sfida dell'innovazione”, organizzato nell'ambito
delle iniziative di Working Capital di Telecom Italia.
“Non sarà una panacea – ha proseguito Phelps – ma è un passo
nella direzione giusta e porterà dei benefici. È un momento di
crisi economica per l'Italia e per gli altri Paesi: bisogna
ricreare lo spirito d'impresa e istituzioni che diano gli
strumenti adeguati”. L'Italia, ha concluso il premio Nobel,
“ha la cultura economica necessaria per un rinascimento della
creatività: sembrerebbe il candidato ideale alla spinta per
l'innovazione”.
A rispondere a Phleps, Corrado Passera, consigliere delegato di
Intesa SanPaolo, che, pur non considerando la banca
dell’innovazione un’idea sbagliata, ha suggerito piuttosto
l'istituzione di un fondo di garanzia che supporti i soggetti
che investono. “In questo modo – ha spiegato – si fa molto di
più e si lascia a chi ha competenza la possibilità di fare bene
il proprio mestiere”.
In Italia “abbiamo una bassa produttività, un alto costo del
lavoro e bassi redditi: la situazione è decisamente
preoccupante”. L'innovazione, allora, può essere una
risposta, ma, ha avvertito Passera, “bisogna concentrare le
risorse, che sono scarse, dove si può avere successo: i contributi
a pioggia, un po’ a tutti, non portano a nulla”.
Un altro settore su cui lavorare è una normativa “adeguata sul
venture capital, la cui assenza “è un vero problema”. Bisogna
garantire che come si può aprire si può anche chiudere – ha
concluso – perché cinque volte su dieci non va, è fisiologico.
L'errore deve essere tollerato e aiutato a diventare un nuovo
tentativo”.