STRATEGIE

Piano Bul: ai Comuni fondi derivanti dai ribassi di gara

L’annuncio del presidente di Infratel, Maurizio Dècina. Soddisfazione di Anci Piemonte che aveva avanzato la proposta: “Risorse fondamentali per sviluppare servizi”

Pubblicato il 28 Set 2017

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I fondi derivanti dai ribassi di gara del piano Bul saranno investiti sui Comuni, chiamati a sviluppare l’innovazione attraverso progetti e iniziative in grado di coinvolgere i cittadini. Ad annunciarlo Maurizio Dècina, presidente di Infratel, in occasione della presentazione del progetto “Crescita digitale in Comune”. Dècina ricordato come i primi due bandi del piano siano già stati aggiudicati a Open Fiber, mentre il terzo bando, riguardante Puglia, Calabria e Sardegna, è in via di aggiudicazione.

Per Anci Piemonte si tratta di un grande risultato: “Ho sollevato personalmente la questione in più occasioni – commenta il il vicepresidente all’Innovazione di Anci Piemonte, Michele PianettaPianetta – Una volta realizzata l’infrastruttura è fondamentale pensare ai servizi, ma serviranno le risorse. Questa è la notizia che aspettavamo”.

Il progetto “Crescita digitale in Comune” è realizzato da Legautonomie con il supporto di Ancitel e Leganet, riguarda la digitalizzazione di 7.700 Comuni appartenenti alle cosiddette “aree bianche”, considerate a fallimento di mercato. “Alle soglie del 2018 i luoghi della cultura e del turismo non hanno ancora connettività adeguata. Con Legautonomie, con Uncem e con le altre associazioni che rappresentano gli enti locali ci siamo posti un preciso obiettivo e stiamo lavorando per superare il problema”, spiega Pianetta.

Dello stesso avviso il presidente di Legautonomie, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa: “Il progetto che presentiamo oggi rappresenta un’occasione storica per colmare il gap digitale del Paese. Miriamo a coinvolgere i Comuni e a farli diventare protagonisti attivi del rilancio del territorio, ma per far ciò è necessario favorire la formazione di nuove e giovani competenze”.

In evidenza un fatto: lo Stato si è assunto, dopo anni, l’impegno di intervenire direttamente per garantire a tutti lo sviluppo di servizi avanzati. “La competizione infrastrutturale tra i gestori delle reti di nuova generazione ha dato ottimi risultati, incentivando gli investimenti sui territori – sottolinea ancora Michele Pianetta – tuttavia se avessimo accettato di affidarci solo al mercato oggi avremmo zone di serie A e zone di serie B. L’iter scandito dal piano Bul pone tutti i Comuni sullo stesso piano”.

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