LA START-UP ITALIANA

Pick1, prossimo obiettivo Usa e America Latina

Fondata da Armando Biondi e Paolo Privitera, la start up italiana specializzata in aggregazione di opinioni sui social network ha appena chiuso un nuovo round di finanziamenti ponte per 535mila dollari. Tra gli investitori top manager di aziende del calibro di Google, Microsoft e Telefonica

Pubblicato il 28 Set 2012

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Nata dall’iniziativa dei giovani imprenditori Armando Biondi e Paolo Privitera e con un team tutto italiano, la start-up Pick1 – che fa della raccolta e aggregazione delle opinioni espresse sui social network il cuore del proprio business – spinge sull’internazionalizzazione. La società ha appena chiuso un round di finanziamenti ponte da 535.000 dollari guidati dalla ChileGlobal Angels che porta il totale dei soldi investiti in Pick1 a un milione di dollari. Tra gli investitori figurano Oliver Flogel, ex ceo di Telefonica Chile; Jordi Ferrer, ex Head of Digital di Tns Global; Wilson Pais, Head of Innovation di Microsoft; Gonzalo Begazo, ex Finance manager di Google.

Il business di Pick1 si inserisce nel mercato dei big data, visto che la sua tecnologia porta alla luce dati nascosti nella miriade di informazioni espresse online, specialmente sui social media, e che si collocano a metà strada tra ricerca di mercato e pubblicità.

L’approccio di Pick1 si basa su tre concetti: domandare, conoscere, agire. “I sondaggi appartengono al passato”, è il motto della start-up. In pratica, la tecnologia di Pick1 rende possibile catturare le opinioni espresse su Facebook e altri siti permettendo alle aziende clienti di conoscere meglio il pubblico e agire di conseguenza. Pick1 aggrega dinamicamente le informazioni raccolte e produce dati che le aziende, dai grandi marchi alle piccole imprese, possono concretamente usare per personalizzare i loro messaggi all’utenza e migliorare il loro ritorno sull’investimento. Il modello di business è quello del pay per use: i clienti di Pick1 pagano solo i dati che interessano; esiste comunque anche un servizio premium. Da inizio anno la base utenti è cresciuta del 300%.

“Pensiamo che il mondo dell’advertising debba essere collegato con quello delle ricerche di mercato, mentre oggi queste due aree non dialogano efficacemente tra di loro, in parte perché quella del market research non ha conosciuto grande innovazione nell’ultimo decennio”, spiega Jordi Ferrer. Qui aspira a intervenire Pick1, che si autodefinisce, semplificando, un potente Facebook Questions molto orientato al business, una soluzione che aggiunge valore a blog o siti Internet che già usano i widget ma senza veramente ricavarne benefici. Marchi come Ikea, Toyota, Falabella, American Express, Pirelli e altri hanno usato Pick1, e la società spera di attrarre molti clienti ancora, visto che grazie ai nuovi finanziamenti potrà potenziare le attività in Europa meridionale ed espandersi in America Latina e negli Stati Uniti.

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