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Piracy Shield, Assoprovider ricorre al Tar contro la multa Agcom



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Impugnata la sanzione comminata dall’Autorità all’associazione per aver ostacolato le attività di vigilanza in relazione alla piattaforma antipirateria. Il presidente Frontera: “Non si può essere multati per aver chiesto maggiore trasparenza”

Pubblicato il 13 giu 2024



Gianbattista Frontera

Ricorso al Tar da parte di Assoprovider, l’associazione che tutela i diritti dei provider indipendenti di servizi Internet, contro la multa che Agcom le ha comminato nello scorso aprile per “ostacolo ad attività di vigilanza”. Nello specifico, la sanzione amministrativa giungeva all’indomani del rifiuto da parte di Agcom di fornire gli accessi agli atti della piattaforma Piracy Shield, il sistema antipirateria che tanto ha fatto discutere da quando è stato istituito. In particolare, Assoprovider aveva chiesto la lista dei provvedimenti di inibizione all’accesso, attuati proprio attraverso la piattaforma, soprattutto perché le inibizioni avevano coinvolto anche soggetti del tutto estranei alle attività di pirateria.

Questa era solo una delle iniziative contro il provvedimento. L’associazione fin dall’inizio si è battuta contro la piattaforma del Piracy Shield, con varie iniziative: “I danni causati dal Piracy Shield sono un po’ sotto gli occhi di tutti. Non era e non è la soluzione al problema della pirateria, come noi abbiamo voluto sottolineare fin dall’inizio – spiega Giovanbattista Frontera, presidente di Assoprovider -. Impugnare la multa di Agcom ci sembra allora la scelta più giusta, anche perché non ci può essere un provvedimento sanzionatorio nei confronti di chi, come noi, ha fatto richiesta di una maggiore trasparenza nella gestione della piattaforma”. “È un diritto dei cittadini essere informati nel modo corretto su provvedimenti e scelte che hanno un impatto diretto sulle proprie vite e sulle imprese. Assoprovider non si fermerà nella sua battaglia di trasparenza”, conclude Frontera.

Piracy Shield, cos’è come funziona

Piracy Shield è il sistema che consente la gestione automatizzata delle segnalazioni successive all’ordine cautelare emanato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO).

La legge sulla tutela del diritto d’autore (14 luglio 2023, n. 93, entrata in vigore l’8 agosto seguente), ha attribuito nuovi poteri ad Agcom al fine di rafforzarne le funzioni per un più efficace e tempestivo contrasto delle azioni di pirateria online relative agli eventi trasmessi in diretta. Sulla scorta delle novità legislative, il regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (delibera n. 680/13/Cons) è stato modificato con la delibera n.189/23/Cons del 26 luglio 2023 che ha introdotto specifiche disposizioni per il contrasto alla pirateria online riferita agli eventi sportivi live.

Le nuove norme prevedono che il blocco degli Fqdn e degli indirizzi Ip, univocamente destinati alla diffusione illecita dei contenuti protetti, avvenga entro trenta minuti dalla segnalazione del titolare per il tramite della piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato Piracy Shield. La piattaforma scaturisce dal lavoro del tavolo tecnico convocato da Agcom, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), che ha definito i requisiti tecnici e operativi per la messa a regime del Piracy Shield.

L’Autorità, si legge nel regolamento, “tramite le misure tecnologiche adeguate e individuate nell’ambito del tavolo tecnico istituito in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, verifica, anche avvalendosi della collaborazione degli appartenenti alla Guardia di Finanza e alla Polizia Postale e delle Comunicazioni ai sensi dell’art. 1, commi 13 e 15, della legge 31 luglio 1997, n. 249, la conformità e la completezza delle segnalazioni pervenute” e “comunica le stesse ai destinatari del provvedimento cautelare che immediatamente, e comunque non oltre 30 minuti dalla ricezione, disabilitano l’accesso ai siti internet/indirizzi telematici segnalati, con contestuale reindirizzamento automatico verso una pagina internet redatta secondo le modalità indicate dall’Autorità”.

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