PIRATERIA ONLINE

Piracy Shield, Assoprovider va avanti sulla battaglia legale

Presentata un’istanza di accesso agli atti di Agcom per ottenere la lista dei provvedimenti di inibizione attuati attraverso la piattaforma dell’autorità. Il presidente Frontera: “La trasparenza e la corretta applicazione della legge sono essenziali per garantire che i diritti digitali di tutti siano protetti in modo equo e imparziale”

Pubblicato il 28 Feb 2024

media digitali

Assoprovider va avanti con la battaglia legale sulla Piracy Shield, la piattaforma che permette di oscurare in 30 minuti i contenuti coperti da diritto d’autore e diffusi illegalmente. L’associazione che raggruppa i piccoli e medi operatori di prossimità, ha inviato una istanza di accesso agli atti all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), per ottenere la lista dei provvedimenti di inibizione all’accesso, attuati attraverso la piattaforma. Si tratta di un’altra iniziativa che l’associazione ha lanciato nella sua battaglia giudiziaria contro gli eccessi della piattaforma anti-pirateria dell’Agcom.

Cosa chiede Assprovider

In particolare, Assoprovider chiede di sapere cosa sia successo nelle giornate del 15 e 24 febbraio, dello scorso mese, quando, secondo diverse testate italiane, sarebbero stati inviati alla piattaforma ordini di inibizioni verso indirizzi IP e nomi di dominio del tutto estranei ad attività di pirateria.

“La richiesta di accesso agli atti inviata all’Agcom – spiega Gianbattista Frontera, Presidente di Assoprovider – rappresenta un passo cruciale nella nostra lotta per la trasparenza e la correttezza nell’ambito della regolamentazione della pirateria online. È fondamentale per noi, e per il settore che rappresentiamo, comprendere pienamente le modalità e le circostanze sotto le quali vengono presi provvedimenti di inibizione dell’accesso, specialmente in casi dove sembra che indirizzi IP e nomi di dominio non coinvolti in attività di pirateria siano stati ingiustamente colpiti. Questo non solo è una questione di giustizia per i possibili innocenti coinvolti, ma anche di responsabilità per l’intero settore. La trasparenza e la corretta applicazione della legge sono essenziali per garantire che i diritti digitali di tutti siano protetti in modo equo e imparziale”.

L’associazione ha anche richiesto ad Agcom di avere accesso alle segnalazioni di violazione del diritto d’autore, avvenute nelle giornate indicate. Un’iniziativa che nasce dalla possibile richiesta di danni ventilata da alcuni titolari dei siti e che potrebbero riguardare anche i provider di accesso italiani.

Piracy Shield, cos’è e come funziona

Piracy Shield è il sistema che consente la gestione automatizzata delle segnalazioni successive all’ordine cautelare emanato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 4-bis del Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO).

La legge sulla tutela del diritto d’autore (14 luglio 2023, n. 93, entrata in vigore l’8 agosto seguente), ha attribuito nuovi poteri ad Agcom al fine di rafforzarne le funzioni per un più efficace e tempestivo contrasto delle azioni di pirateria online relative agli eventi trasmessi in diretta. Sulla scorta delle novità legislative, il regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (delibera n. 680/13/Cons) è stato modificato con la delibera n.189/23/Cons del 26 luglio 2023 che ha introdotto specifiche disposizioni per il contrasto alla pirateria online riferita agli eventi sportivi live.

Le nuove norme prevedono che il blocco degli Fqdn e degli indirizzi Ip, univocamente destinati alla diffusione illecita dei contenuti protetti, avvenga entro trenta minuti dalla segnalazione del titolare per il tramite della piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato Piracy Shield. La piattaforma scaturisce dal lavoro del tavolo tecnico convocato da Agcom, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), che ha definito i requisiti tecnici e operativi per la messa a regime del Piracy Shield.

L’Autorità, si legge nel regolamento, “tramite le misure tecnologiche adeguate e individuate nell’ambito del tavolo tecnico istituito in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, verifica, anche avvalendosi della collaborazione degli appartenenti alla Guardia di Finanza e alla Polizia Postale e delle Comunicazioni ai sensi dell’art. 1, commi 13 e 15, della legge 31 luglio 1997, n. 249, la conformità e la completezza delle segnalazioni pervenute” e “comunica le stesse ai destinatari del provvedimento cautelare che immediatamente, e comunque non oltre 30 minuti dalla ricezione, disabilitano l’accesso ai siti internet/indirizzi telematici segnalati, con contestuale reindirizzamento automatico verso una pagina internet redatta secondo le modalità indicate dall’Autorità”.

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