La piattaforma di Piracy Shield funziona. Il presidente Agcom, Giacomo Lasorella fa il punto della situazione in audizione in Commissione Cultura della Camera.
“Il Consiglio ha auspicato un’attività contrattuale determinata la necessità di attuare una sorta di reingegnerizzazione della piattaforma finalizzata a ottimizzare l’impianto esistente e ad adeguarlo all’evoluzione della tecnologica – ha spiegato – In modo molto franco respingo un addebito sul fatto che la piattaforma non funzioni. Nella sua semplicità non ha fatto ravvisare malfunzionamenti, semmai vi sono stati errori di segnalazioni ed essendo a oggi la verifica esclusivamente formale questi errori di segnalazione, peraltro abbastanza limitati, hanno prodotto il blocco di alcuni siti, con il caso più grave di Google Drive, però tecnicamente la piattaforma risponde allo scopo per cui è stata costruita”.
Il richiamo ai motori di ricerca
“Abbiamo rivolto un richiamo a tutte le categorie di soggetti coinvolti dalla legge antipirateria perché provvedano ad accreditarsi alla piattaforma – ha fatto sapere Lasorella – L’adesione di questi soggetti, in gran parte situata all’estero, è indubbiamente problematica. Attualmente ci sono resistenze”.
Il blocco di Google Drive
In relazione alla segnalazione di blocco riferita per errore a Google Drive, il presidente Agcom ha chiarito che “questa risorsa è stata riabilitata dal segnalatore nella stessa giornata del 19 ottobre”.
“L’Autorità si rende perfettamente conto della gravità dell’errore ma ciò che mi permetto di sottolineare è che al momento l’infrastruttura del sistema fa sì che la legge dia ai segnalatori la responsabilità di evitare errori – ha spiegato – non a caso l’Autorità ha diffidato Dazn in qualità di segnalatore accreditato a assicurare la massima diligenza e il massimo rigore nella presentazione delle istanze di blocco e nella raccolta delle relative prove”.
Piracy shield e Lega Calcio
Per quanto riguarda il nodo Lega Calcio, Lasorella ha assicurato che Agcom ha tutti i necessari accertamenti per verificare con l’Acn la legittimità e l’adeguatezza di questo strumento che ci è stato donato che proprio in quanto donazione rispondeva all’interesse pubblico di provvedere in tempi estremamente rapidi. “La piattaforma ha consentito all’Autorità di diventare operativa nell’espletamento delle sue funzioni nei tempi stringenti stabiliti dalla legge antipirateria – ha specificato – Devo dire con franchezza che tali tempistiche difficilmente sarebbero state rispettate se Agcom avesse dovuto dotarsi della piattaforma attendendo oltre all’elaborazione delle specifiche tecniche anche i tempi di realizzazione da parte di un soggetto prioritariamente selezionato secondo procedure di evidenza pubblica”.
“La manutenzione evolutiva è stata affidata in prima istanza per 12 mesi al soggetto che l’ha realizzata. Altri servizi affidati a diverse società e alla scadenza contrattuale l’Autorità procederà a una nuova procedura di affidamento per la manutenzione evolutiva della piattaforma”, ha concluso.
I dati del Piracy Shield
Lasorella ha poi rivelato i dati relativi al Piracy Shield. “I dati sono che la piattaforma è operativa dal 1° febbraio 2024 e ad oggi ha consentito la disabilitazione di 26 Fqdn, Fully qualified domain name, e di 7 mila Ipv4. Questo è un dato oggettivo. Sono pervenuti solo 2 reclami attraverso i blocchi della piattaforma PIRACY shield, e con riferimento a taluni errori riportati dalla stampa, i segnalatori hanno usufruito della possibilità di rimozione del blocco in tempi stretti, ponendo rimedio ai blocchi che hanno coinvolto per alcune ore risorse afferenti ai soggetti terzi quali Cloudsfer”.