L'INTERVENTO

Pirateria audiovisiva, oltre al contrasto serve l’educazione alla legalità

Con la ripartenza post-pandemia sarà fondamentale sostenere al massimo l’intera filiera. Al via la campagna di comunicazione “We are stories” per promuovere il valore del comparto. Il punto di vista del segretario generale di Fapav, Federico Bagnoli Rossi.

Pubblicato il 23 Dic 2021

Federico Bagnoli Rossi

La pirateria audiovisiva è un fenomeno ancora troppo sottovalutato nella percezione comune, pur interessando trasversalmente tutte le fasce d’età. Secondo la ricerca Fapav/Ipsos, l’incidenza è del 37% per quanto riguarda gli italiani adulti e del 39% per la fascia d’eta 10-14enni. Solo il 32% ritiene però che fruire illegalmente di contenuti audiovisivi rappresenti un comportamento molto grave.

Le conseguenze e i danni destano forte preoccupazione: 600 milioni l’anno le perdite per l’industria audiovisiva, oltre 1 miliardo quelle al Sistema Paese e 5.900 posti di lavoro a rischio.

Soprattutto in un momento come quello attuale, in piena fase di ripartenza del settore dopo la pandemia, porre al centro la legalità risulta determinante per sostenere al massimo l’intera filiera audiovisiva.

E’ inoltre importante affiancare le necessarie azioni di enforcement e contrasto ad iniziative specifiche sul fronte della comunicazione e dell’educazione alla legalità.

La nuova campagna di comunicazione Fapav, denominata “We Are Stories” e promossa in collaborazione con Anec, Aanica, Apa, Mpa e Univideo, prevede 7 spot e una campagna social rivolta al grande pubblico per promuovere il valore dell’industria audiovisiva e la necessità di tutelarla.

Gli spot raccontano le storie di giovani e studenti che sognano di diventare artisti e professionisti del settore audiovisivo e che nei mesi di lockdown, nonostante tutte le difficoltà del momento, hanno trovato nei loro sogni la spinta per continuare a sperare nel futuro.

La nuova iniziativa di comunicazione nasce con l’intento di proteggere il futuro del settore sostenendo i sogni dei professionisti di domani attraverso la tutela della visione legale dei contenuti audiovisivi.

La campagna ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Agcom, dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e ha ottenuto il riconoscimento della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. Numerose sono le collaborazioni messe in campo tra cui: Cinecittà, Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Alice nella Città e Luiss Business School.

La pirateria online necessita azioni e provvedimenti concreti e dal punto di vista istituzionale questo è stato un anno importante anche se la partita è aperta ancora sotto molti fronti.

Il recepimento della Direttiva Copyright nel nostro Paese, il ruolo sempre più rilevante assunto da Agcom nella lotta alla pirateria, il costante lavoro svolto da Forze dell’Ordine e Autorità competenti rappresentano dei buoni segnali nell’ottica di un rafforzamento nelle attività di contrasto.

Sul fronte europeo è decisiva l’approvazione del Digital Services Act, che costituisce una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela e che andrà a toccare alcune questioni cruciali come il contrasto all’anonimato sul web, la tempestività delle azioni di rimozione dei contenuti e un maggiore coinvolgimento attivo degli intermediari nel contrasto agli illeciti.

L’Italia sta seguendo una direzione chiara e precisa a sostegno dei titolari dei diritti e in un contesto di sempre continua crescita e rafforzamento dell’offerta legale digitale, con i nuovi modelli di business e distribuzione in espansione, è fondamentale garantire le migliori condizioni a tutela di chi investe nel settore e nello sviluppo dell’industria dei contenuti audiovisivi.

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