Solo il 14% delle Pmi europee utilizza Internet come canale di vendita, mentre il 41% delle imprese dell’Ue non ha ancora adottato tecnologie digitali avanzate in termini di mobile, social media, cloud computing e big data. I dati sono stati diffusi da Michael Berz, Policy Officer nella DG Key Enabling Technology and Digital Economy della Commissione europea, in occasione di Watify-gli imprenditori digitali si raccontano, confronto fra startup e imprese innovative di successo tenutosi oggi, presso l’acceleratore d’impresa di Tim #Wcap di Milano Lambrate, organizzato da Anitec, dPixel e TIM #WCAP Accelerator in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
“Il progresso non è uniforme tra i settori ed è lento, in particolare, per le Pmi” ha detto Berz. “Watify, il nome del programma europeo che abbiamo lanciato due anni fa, nasce – ha spiegato Berz – da un gioco di parole: What if I..? Cosa succederebbe se facessi l’imprenditore? In Europa purtroppo solo il 6% degli aspiranti startupper realizza concretamente il proprio progetto, a fronte del 12% raggiunto negli Stati Uniti”. “Il motivo è principalmente culturale: in Europa – ha osservato – fatichiamo ad assumerci il carico di responsabilità che l’essere imprenditori comporta”.
Crearsi un lavoro è meglio che cercarne uno? Sono tante le riflessioni emerse da questa seconda sessione del workshop che ha visto il confronto fra giovani startupper sulla base delle loro esperienze. Esperienze di successo ma non esenti da difficoltà, se, come ricordato da Berz, l’imprenditorialità comporta un notevole carico di responsabilità, il rischio del fallimento fa parte di questo percorso non sempre lineare. “Tuttavia – ha aggiunto ancora Berz – un’esperienza negativa può comunque essere rivalutata come un’occasione di crescita anche personale”.
Il programma europeo Watify – Stimulating Digital Entrepreneurship ha l’obiettivo di coinvolgere i principali opinion leader dell’innovazione digitale e impostare appositi sistemi di tutoraggio per chi vuole sviluppare nuove imprese o convertire ai processi digitali piccole e medie imprese esistenti. Il progetto, fortemente voluto dalla Commissione europea, è coordinato a Bruxelles da DigitalEurope e in Italia da Anitec e durerà per tutto il 2015.
L’obiettivo ambizioso di Watify è quello di stimolare la creazione di lavoro, promuovendo la nascita di imprese ad alta connotazione tecnologica, sul modello delle principali startup innovative globali, 40 delle quali hanno superato il miliardo di dollari di valore. Un target potrebbe essere arrivare ad avere, nei prossimi anni, 70 nuove startup e tutte Made in Europe.
Per l’incontro su Watify, Anitec ha chiamato a raccolta startupper che hanno sviluppato idee di business di successo, imprenditori e business angel che investono in società innovative e opinion leader del settore. Tra gli interventi anche quelli di Cristiano Radaelli, presidente Anitec; Anna Masera, Capo dell’Ufficio Stampa e Comunicazione della Camera dei Deputati, Nello Iacono, Vicepresidente Associazione Stati Generali dell’Innovazione e Presidente Istituto Italiano Open Data; Anna Testa, Responsabile TIM #WCAP Accelerator Milano Telecom Italia.
“La ricetta vincente delle startup tecnologiche, come abbiamo constato -ha evidenziato Francesco Giuffrè, direttore di Anitec- è quella di pensare in grande e dare uguale importanza all’idea che si vuole realizzare ed alla realizzazione della stessa e quindi al team con cui si collabora. Su questo approccio poggia la possibilità di un riscontro dagli investitori, l’impatto positivo sui mercati di riferimento e la possibilità di creare lavoro stabilmente. La prospettiva, inoltre, non è quasi mai locale, ma nazionale e sovranazionale”.
L’evento rientra, inoltre, negli obiettivi di Startup Europe per creare un tessuto connettivo tra gli environment europei dell’innovazione. In questa prospettiva, Watify è connesso al progetto europeo Welcome che identifica Milano come uno degli ecosistemi europei più rilevanti per lo sviluppo delle startup.