IL CASO

Pmi innovative: “Aim deve rimanere mercato non regolamentato”

IR Top Consulting risponde alla circolare dell’Agenzia delle Entrate sulla possibilità di regolamentazione. Lambiase: “La leva fiscale, potenziata dal Decreto Rilancio, è stata il motore del successo delle piccole e medie imprese del Paese”

Pubblicato il 17 Dic 2020

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Per il mantenimento dei benefici fiscali in capo a chi investe sulle Pmi innovative del nostro Paese è necessario che Aim Italia mantenga lo status di mercato non regolamentato.

IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’Ipo Advisory,  in risposta alla consultazione pubblica avviata dall’Agenzia dell’Entrate relativa alla bozza di circolare esplicativa della “Nozione di mercato regolamentato rilevante nella normativa in materia di imposte sui redditi” ha presentato il proprio parere  esprimendo l’esigenza di conservare la qualifica di Aim Italia quale “sistema multilaterale di negoziazione” e quindi di “mercato non regolamentato”

L’obiettivo è quello di garantire e confermare l’attuale ecosistema che favorisce la quotazione in Borsa delle Pmi innovative, senza che ciò comporti alcuna decadenza dagli incentivi fiscali previsti per le Pmi innovative in capo agli investitori.

È  auspicabile, per IR Top Consulting, conservare un contesto che faciliti la quotazione delle Pmi attraverso canali alternativi come Aim Italia, e in tale contesto, agevolare l’accesso delle Pmi innovative a tale mercato, garantendone l’opportunità di continuare a godere degli incentivi fiscali che la legge attualmente prevede per tali soggetti.

“Riteniamo di fondamentale importanza distinguere le caratteristiche dei mercati non regolamentati per garantire un ecosistema di sviluppo delle Pmi innovative, con un accesso semplificato al mercato dei capitali, senza che queste ultime decadano da tale regim – spiega Anna Lambiase, ceo e fondatrice di IR Top Consulting – Nel parere avanzato all’Agenzia abbiamo evidenziato come gli stessi operatori finanziari abbiano da sempre considerato i sistemi multilaterali di negoziazione, dal punto di vista fiscale, distinti dai mercati regolamentati. L’interesse crescente degli investitori per le Pmi innovative è fortemente collegato all’appeal fiscale, riproposto dal Decreto Rilancio che ha inserito una nuova detrazione dall’Irpef pari al 50% dell’importo investito a titolo di capitale e sovrapprezzo in uno o più start-up innovative o Pmi innovative direttamente o per il tramite di organismi collettivi di investimento del risparmio”.

Secondo l’Osservatorio Aim, le Pmi innovative Aim rappresentano un ampio potenziale target di investimento dei Pir Alternativi: nel periodo 2020-2024 sulla base delle ipotesi del Governo, si è stimato un afflusso di risorse per 5,2 miliardi di euro su Aim Italia da questi strumenti che presentano un maggior focus sull’economia reale e sono rivolti a investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo.

“Nell’ultimo triennio Aim Italia ha attratto numerose Pmi Innovative (55% del totale Ipo) raccogliendo capitali da investitori anche grazie ad incentivi fiscali – sottolinea Lambiase – Parallelamente con la finalità di altri strumenti finanziari di favorire lo sviluppo dell’economia reale nazionale semplificando l’accesso delle Pmi al mercato azionario, riteniamo necessario il mantenimento dello status di mercato non regolamentato per Aim Italia ai fini del riconoscimento degli incentivi in capo agli investitori di Pmi innovative anche con l’obiettivo, post Covid-19 di ricapitalizzare le imprese.”

L’ipotesi di classificare Aim quale mercato regolamentato potrebbe, infatti, inficiare il quadro dei benefici di Ipo, per la quotazione delle Pmi Innovative: tra i requisiti per mantenere la qualifica ad oggi vi è quello che le azioni siano scambiate in un sistema multilaterale di negoziazione, italiano o europeo, criterio che l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerare superato per effetto della qualificazione di Aim quale “mercato regolamentato”.

Il tema in questione è emerso in relazione alla differente risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate a due interpelli: all’interpello n. 308 del 3 settembre 2020, dove è stato affermato che il mercato Aim Italia sia da ricondursi a un mercato regolamentato – esclusivamente per la casistica dell’“affrancamento di partecipazioni” ovvero la rideterminazione del valore di acquisto delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati.

Tuttavia, l’Agenzia si era precedentemente espressa in maniera opposta nella risposta all’interpello n. 514/2019, sul tema della base imponibile di riferimento ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni da applicarsi ai titoli quotati nell’Aim, stabilendo come questi non rientrassero nella definizione di “mercato regolamentato” di cui all’articolo 64-quater del Tuf.

Ciò è confermato dal fatto che sia sul sito della Consob sia su quello dell’Esma, i mercati regolamentati e i sistemi multilaterali sono indicati in elenchi diversi. Esistono differenze fra le due tipologie di mercato: la prima riguarda l’autorizzazione della Consob per i mercati regolamentati, che è rilasciata al “sistema” e può essere ottenuta esclusivamente dalle società di gestione del mercato, mentre quella per i sistemi multilaterali può essere rilasciata anche alle banche ed imprese di investimento.

Lato emittenti, inoltre, nel processo di ammissione a quotazione su AIM, né Consob né Borsa italiana esaminano né approvano il contenuto del documento di ammissione, differenziando di fatto l’iter procedurale rispetto al Mercato Regolamentato.

In questo contesto per garantire un accesso facilitato delle Pmi al mercato dei capitali, IR Top Consulting ha ritenuto importante sottolineare nel parere l’importanza di preservare le peculiarità degli Mtf come Aim Italia, evidenziando come il livello di flessibilità regolamentare, la documentazione e i tempi richiesti per la quotazione, la disciplina dell’informativa al pubblico siano costruiti e calibrati sulle esigenze delle Pmi favorendone il processo di quotazione.

La proposta di IR Top Consulting

Secondo il parere di IR Top Consulting, anche nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate qualificasse l’Aim quale “mercato regolamentato”, deve essere preservata la possibilità che le società quotate sul sistema multilaterale di negoziazione possano qualificarsi come “Pmi innovative”; inoltre, l’eventuale qualificazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, dell’Aim quale “mercato regolamentato” non deve in nessun caso pregiudicare i comportamenti sinora assunti da emittenti, investitori e operatori, e pertanto si è richiesta una “clausola di salvaguardia” per eventuali comportamenti pregressi.

Il tema della distinzione di Aim Italia dai mercati regolamentati è di primaria importanza poiché numerose Pmi innovative sono presenti sul listino Aim e il mantenimento stesso della qualifica e delle disposizioni agevolative è di primaria importanza per lo sviluppo del mercato dei capitali.

Le Pmi innovative quotate su Aim Italia

Aim Italia ha richiamato nell’ultimo triennio numerose Pmi Innovative raccogliendo capitali da investitori anche grazie agli incentivi fiscali. A seguito della pubblicazione a Luglio 2019 del decreto attuativo Mise-Med degli incentivi fiscali all’investimento nel capitale di rischio delle Pmi innovative, si è ampliato il numero di Ipo, con interesse da parte di investitori istituzionali e professionali.

Secondo le analisi dell’Osservatorio Aim, centro di ricerca finanziaria dell’Ufficio Studi di IR Top Consulting, sono 55 le Pmiinnovative quotate sul mercato Aim Italia e rappresentano il 41% in termini di numero di società e il 26% in termini di capitalizzazione di mercato (pari a 1,6 miliardi di euro). Registrano una capitalizzazione media di 29 milioni di euro e una raccolta media di 5 milioni di euro. I principali settori in cui le Pmi innovative quotate su Aim operano sono Tecnologia (35%), Media (16%), Industria (15%), Servizi (13%) ed Healthcare (7%). 14 società Aim hanno ottenuto la qualifica nel 2019, 4 nel 2020.

Uno dei requisiti per ottenere e mantenere la qualifica di Pmi innovativa è avere azioni quotate su un mercato non regolamentato, italiano o europeo, criterio che viene meno con la quotazione su un mercato regolamentato.

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