PA DIGITALE

Pnrr, l’appello di Csit: “Basta con l’in house, è a rischio la concorrenza”

Il vice presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Lorenzo D’Onghia punta il dito contro gli articoli 9 e 10 del decreto sulla governance del Piano nazionale che allarga il campo di azione delle società pubbliche: “Bisogna fare leva sul mercato, favorendo le partnership pubblico-private”

Pubblicato il 27 Gen 2022

trend-digitali-HR

“Il Pnrr deve essere strumento per rilanciare non solo riforme strutturali che il nostro Paese attende da decenni ma anche leva per promuovere la crescita competitiva del nostro sistema imprenditoriale”. È la riflessione di Lorenzo D’Onghia, Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

“Il rischio che vediamo invece è che si concentrino le risorse e la capacità di intervento-tecnico operativo nelle società in house della Pubblica Amministrazione, deprimendo la capacità di sviluppo proprio del tessuto delle nostre Pmi, quello che va rinforzato”, evidenzia.

Il riferimento è agli articoli 9 e 10  del DL 77/2021 sulla Governance del Pnrr con il quale viene ampliata l’area applicativa del ricorso all’in house providing, autorizzando di fatto le amministrazioni pubbliche ad avvalersi, attraverso apposite convenzioni, “del supporto tecnico – operativo di società in house qualificate ai sensi dell’art. 38 del Decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50”, introducendo una disciplina ad hoc che deroga all’art. 192 del Codice dei contratti pubblici e consente il ricorso agli affidamenti in house anche per servizi disponibili sul mercato.

“Scelte di semplificazione e di governance a beneficio di un buon esito del Pnrr – prosegue D’Onghia -non possono e non devono travalicare le regole generali della concorrenza e del buon funzionamento del mercato. Mentre il Pnrr può essere la giusta occasione per favorire la partecipazione delle medie e piccole imprese, le più qualificate. Rimaniamo fortemente convinti che sia indispensabile preservare e garantire una sana concorrenza, che stimola la competizione tra le imprese, proprio per offrire i migliori servizi alla PA, imprese e cittadini; ed altrettanto convinti che la PA debba svolgere le sue funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo, evitando di occupare spazi che non le competono per ruolo e compiti.”

“Il Pnrr – conclude D’Onghia – sempre ottimizzando l’utilizzo delle risorse disponibili, deve far leva sul mercato privato, valorizzando le capacità di innovazione e le competenze delle imprese di servizi e favorendo la sana collaborazione e le partnership pubblico-private”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Who's Who


Aziende


Argomenti


Canali

Articoli correlati