Il governo accelera sull’hub digitale del turismo. La strategia l’ha delineata il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in audizione presso le Commissioni riunite Attività produttive Camera e Industria Senato in merito alla Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
“Sulla digitalizzazione abbiamo 114 milioni destinati a rifare il portale Italia.it, l’hub digitale del turismo, che è più di un semplice portale: deve essere uno strumento di competitività del sistema Paese. I lavori sono iniziati e entro l’estate, penso entro maggio, avremo la prima release sostanziale del portale – ha spiegato il ministro – L’obiettivo del Pnrr è a fine 2024, il nostro obiettivo è entro quest’anno: già da maggio-giugno e poi completare il lavoro entro l’anno”.
“Abbiamo un sistema Paese fortissimo sull’attrazione turistica: al 1° gennaio siamo primi al mondo nei click, ma a consultivo a dicembre siamo quinti-sesti. Nel frattempo altri Paesi riescono a vendere meglio quote di prodotto anche se il nostro sarebbe migliore, perchè sono più attrezzati anche sulla produzione digitali. Abbiamo visto cosa fanno i benchmark migliori, Spagna, Giappone, Svizzera, di sistemi efficienti e facciamo come loro, possibilmente meglio. Il nuovo portale hub ci consentirà di incrociare quelle quote di mercato che ogni anno perdiamo, e non è una questione di Covid. L’obiettivo è avere un portale integrato con gli strumenti regionali di attrazione turistica e quello che un territorio può offrire. Per questo è fondamentale il rapporto con Regioni, città, per far sì che tutto sia reso disponibile in tempo reale. Gli aspetti dei territori e dei temi vanno a incrociarsi a livello territoriale”.
“Quello che si prevede è appunto di ricreare un vero hub digitale, che abbia due obiettivi: il primo di integrare l’offerta che già esiste delle diverse Dmo (Destination Management Organization) regionali e territoriali e il secondo di fare una promozione integrata ben fatta – ha puntualizzato Garavaglia – Ce ne è anche un terzo, che è la fornitura di dati. Sul fornire dati, attualmente gli operatori si possono avvalere dei dati che però sono vecchi di un anno, perché i dati Istat arrivano un anno dopo. È evidente che non sono utilizzabili per fare offerte commerciali di qualità, visto che serve il dato del giorno prima, non di un anno prima. Quello è perfettamente inutile. Su questo aspetto sono già stati rilasciati i dati più aggiornati, nell’arco di qualche settimana saremo in grado di fornire finalmente dei dati utilizzabili sotto questo aspetto”.
“Ci sarà uno standard generale, quindi la grande cornice generale che però va riempita di contenuti. I contenuti poi li devono giustamente fornire da un lato i territori e dall’altro gli operatori. Quindi questa parte è delegata al territorio. È fondamentale l’inter-operabilità dei sistemi e dei soggetti coinvolti. Quindi questo è il principale obiettivo. Però non solo territorio, ma anche tematiche”.
Turismo sostenibile
Altro pilastro di rilancio è la sostenibilità. “Un fondo Bei (Banca europea per gli investimenti) di 500 milioni di euro, interessante perché ha una leva 3, quindi è un miliardo e mezzo di euro finalizzato al turismo sostenibile – ha ricordato Garavaglia – Una misura con ampie capacità di utilizzo che consente di finanziare investimenti a medio-lungo termine, a tassi agevolati, per la digitalizzazione, la sostenibilità, l’efficienza energetica. Abbiamo fatto gli accordi necessari con Bei, Mef e quant’altro per le modalità di utilizzo”.
Il turismo digitale nel Pnrr
Il turismo 4.0 è il punto 3 della Missione 1 del Pnnr. Avrà a disposizione 2,4 miliardi di euro, con 100 milioni che saranno utilizzati per creare l’Hub per il turismo digitale e 1,8 miliardi che andranno a fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche e 500 milioni al programma Caput Mundi, Next generation Eu per grandi eventi turistici.
“Gli investimenti previsti – si legge nel Pnrr – sono volti al miglioramento delle strutture turistico[1]ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include interventi di riqualificazione e ammodernamento delle imprese che operano nel comparto turistico per potenziare il loro livello di di digitalizzazione. Si promuoveranno modelli innovativi di organizzazione del lavoro, anche attraverso lo sviluppo dei network e altre forme di aggregazione per sviluppare le competenze, digitali e non, degli operatori del settore attraverso l’accesso ad una formazione qualificata”.
L’Hub del turismo digitale
L’obiettivo del progetto è creare un Hub del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell’intero ecosistema turistico al fine di valorizzare, integrare, favorire la propria offerta.
Tre le linee d’intervento dell’investimento: la messa a scala del portale Italia.it migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con fonti di dati aggiuntive, ampliandone il portafoglio servizi a disposizione del turista e delle professioni turistiche. “L’implementazione di contenuti editoriali tematici e rivolti a specifici target – si legge nel documento – anche utilizzando i canali social, è finalizzata ad aumentare l’attrattività per la scelta delle destinazioni di viaggio e la scalabilità del portale”.
Si prevede anche lo sviluppo di un data lake e l’adozione di modelli di intelligenza artificiale “per analizzare (in forma anonima) i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse, al fine di una migliore segmentazione della domanda il sistema di data analytics aggrega in infografiche i dati settoriali a disposizione dell’ecosistema degli operatori del settore”.
La misura prevede inoltre lo sviluppo di un “Kit di supporto per servizi digitali di base” “a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese. I risultati attesi intendono rafforzare gli operatori più deboli nella sfida della trasformazione digitale – spiega il documento – supportandoli nell’espansione e nel potenziamento della qualità dei servizi erogati”.