Digitalizzare i fascicoli giudiziari degli ultimi 10 anni – sono 10 milioni in tutto – entro il 2026. E’ l’obiettivo ambizioso annunciato dalla ministra Marta Cartabia davanti alla Commissione Giustizia della Camera. Ed ora il progetto prende corpo.
E’ stato pubblicato nel sito del ministero della Giustizia, un avviso di procedura negoziata della Direzione Generale per i Sistemi informativi automatizzati del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi. In particolare, la procedura è finalizzata all’affidamento del servizio di digitalizzazione dei fascicoli giudiziari ibridi e cartacei iscritti negli ultimi dieci anni, dei processi civili di merito, di primo e di secondo grado, dei Tribunali e delle Corti d’Appello presenti sull’intero territorio nazionale (esclusi gli atti di ruolo generale degli affari di volontaria giurisdizione), nonché dei processi di legittimità emessi dalla Corte Suprema di Cassazione.
La procedura in questione è suddivisa in 15 lotti (14 lotti territoriali e 1 lotto funzionale) e interamente svolta in modalità telematica Application Service Provider (ASP), attraverso l’utilizzo della piattaforma di e-procurement “Acquistinretepa” messa a disposizione da Consip. Il progetto è finanziato con le risorse messe a disposizione dal Pnrr.
La giustizia digitale nel Pnrr
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza il ministero della Giustizia ha individuato una linea di intervento ad hoc che riguarda la digitalizzazione. Si punta ad investire nella trasformazione digitale, attraverso la digitalizzazione dei fascicoli e l’adozione di strumenti avanzati di analisi dati: sul piatto ci sono 134 milioni.
L’obiettivo di rendere la PA un vero “alleato” di cittadini e imprese dipende fortemente da un programma di riforma di cui il capitolo Giustizia riveste un ruolo centrale (riforma strutturale del processo civile, penale e dell’organizzazione della giustizia) – si legge nel piano – L’azione di riforma sarà accompagnata da alcuni interventi di supporto. In primo luogo, gli investimenti di trasformazione digitale (descritti nella sezione di Digitalizzazione delle PA, Investimento 6), in particolare, la digitalizzazione dei fascicoli giudiziari e l’adozione di strumenti avanzati di analisi dati (interventi inclusi). Inoltre, l’investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del Processo e superare le disparità tra tribunali, descritto di seguito.
Le azioni pianificate nel Pnrr si tradurranno in un incremento della produttività degli uffici giudiziari con l’obiettivo di abbattere la durata media dei processi civili di più del 40 per cento e dei processi penali di circa il 25 per cento. “Una tempestiva risposta giudiziaria che garantisca la certezza del diritto è fondamentale ai fini di una rapida ripresa del Paese”, si evidenzia nel Piano.