LA SURVEY DI CORCOM

Poggiani: “Dalle città la spinta verso la digital transformation”

La dg di Venis Spa: “Per accelerare sul cambiamento si deve cominciare dai territori, dove è più immediato il rapporto con imprese e cittadini. Ma serve una forte strategia centrale”. E sulle risorse: “Sfruttare al massimo il Pon”

Pubblicato il 24 Nov 2016

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Il ritardo accumulato dall’Italia nella sfida della trasformazione digitale ha molte ragioni stratificatesi nel tempo, ma ora, finalmente, ha anche alcune soluzioni. Con il Piano Nazionale Banda Ultra Larga, il governo ha deciso di mettere a disposizione importanti strumenti e risorse per la banda ultralarga in fibra ottica favorendo la tecnologia FTTH, per un’infrastruttura “a prova di futuro”. Allo stesso tempo, il Piano Crescita per l’agenda digitale italiana e il programma Industry 4.0 del MISE affrontano positivamente gli altri nodi irrisolti della diffusione delle tecnologie fra i cittadini e le imprese, soprattutto le più piccole.

La strategia delineata deve, tuttavia, dotarsi anche di una forza centripeta, che riesca ad accompagnare al cambiamento l’intera società. Per questo, in un tessuto complesso come quello italiano, bisogna chiamare le città a svolgere un ruolo decisivo, stimolando la collaborazione e l’integrazione sia fra pubblico e privato, sia fra enti di diverso livello (locali e centrali, amministrazioni e società partecipate e di servizio pubblico).

Per riuscire ad accelerare la trasformazione digitale che manca, non si può non partire da dove è più semplice e immediato il rapporto fra i diversi attori che devono essere coinvolti: nelle città e nei territori. Non è semplice. La situazione è eterogenea e richiede un forte sostegno centrale, capace di essere insieme esempio, guida e aiuto concreto, oltre a una forte disponibilità al cambiamento delle amministrazioni locali.

Le leve economiche ci sono. Fra queste, il Programma Operativo Nazionale plurifondo «Città Metropolitane», “PON METRO”, che identifica le aree urbane come territori chiave per ridisegnare e modernizzare i servizi urbani.

Nel 2009 Venezia è stata la prima città italiana con una rete pubblica a banda ultralarga e per prima ha introdotto il concetto di cittadinanza digitale nel suo statuto. Ora si tratta di usare le infrastrutture e le competenze maturate per fare rete con le altre città e le amministrazioni centrali e costruire insieme servizi pensati nativamente per il digitale.

Partendo dalle città possiamo accompagnare cittadini e imprese al cambiamento necessario.

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