Partirà il 10 settembre la preselezione per individuare i poli tecnologici italiani che faranno parte della rete europea per l’innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs o Edih). Dalle 8 del 10 settembre fino alle 19 del 24 settembre, gli interessati potranno inoltrare la propria candidatura per via telematica e secondo le modalità del decreto direttoriale del 17 agosto.
Ai poli che saranno selezionati, si legge nella nota del Ministero dello Sviluppo Economico, “sarà affidato il compito di assicurare la transizione digitale dell’industria, con particolare riferimento alle Pmi, e della pubblica amministrazione attraverso l’adozione delle tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la sicurezza informatica”.
La procedura di selezione è composta da due fasi. Nella prima, che si terrà nel contesto nazionale, saranno individuati i soggetti che “hanno capacità tecnico-scientifica e giuridico-amministrativa per partecipare alla rete”. Nella seconda, che arriverà nella sede della Commissione Europea, è prevista una gara ristretta a cui saranno invitati i candidati presentati dagli Stati membri. In alcuni casi, ha specificato il Mise, la copertura dei costi ammissibili potrà arrivare al 100%.
Il ministero ha messo sul tavolo 97 milioni di euro destinati al “cofinanziamento delle iniziative destinatarie delle agevolazioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile”. Alla quota del Mise potranno partecipare gli altri ministeri coinvolti, ossia il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
“Con questo bando abbiamo l’occasione di rendere i nostri centri di innovazione e di trasferimento tecnologico più forti e più uniti e di migliorare il sostegno alle Pmi in questa trasformazione essenziale per la loro competitività” ha commentato il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che ha definito il trasferimento tecnologico e la digitalizzazione tra le “priorità di politica industriale europea”.
“Le tematiche d’interesse dei Digital Innovation Hub – intelligenza artificiale, sicurezza informatica, big data e sistemi di calcolo ad alte prestazione e tecnologie digitali – rientrano in modo significativo nel Piano Nazionale della Ricerca” ha sottolineato Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca. “Sono temi in cui il sistema universitario e della ricerca è altamente competitivo e va sostenuto con importanti investimenti”.
“Per poter competere a livello internazionale – ha detto Paola Pisano, ministro dell’Innovazione – è necessario un gioco di squadra, sviluppare le eccellenze territoriali già nate e farne crescere di nuove. La direzione deve essere comune e basata non solo su progetti ma su importanti sfide a cui la società è chiamata a rispondere nei prossimi anni, non solo a livello regionale o nazionale ma a livello europeo”.