LA RICERCA

Polimi: vola il mobile enterprise italiano, giro d’affari verso i 2,7 miliardi

Di qui ai prossimi tre anni attesa una crescita del 46% della diffusione di dispositivi mobili ed app dedicate al business e all’enterprise. Rangone: “Governare questo contesto è importante differenziale competitivo”

Pubblicato il 30 Set 2014

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Il mercato di Mobile Device, Mobile Biz-App ed Enterprise Application Store, i principali elementi alla base delle soluzioni di “Mobile Enterprise”, nel 2013 valeva circa 1.860 milioni di euro e crescerà del 46% nei prossimi 3 anni, raggiungendo i 2.700 milioni di euro nel 2016. Sono queste le principali stime realizzate per la decima edizione dell’Osservatorio Mobile Enterprise della School of Management del Politecnico di Milano, una ricerca tesa ad analizzare le dinamiche della diffusione e il ruolo che le soluzioni Mobile possono svolgere a supporto dei processi di business, identificandone i principali impatti, i benefici e le criticità.

“Questo trinomio (mobile device, mobile biz-app e Enterprise Application store), in ambito Business”, afferma Andrea Rangone, Coordinatore Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, “rappresenta ormai anche un vero e proprio mercato, che per valore ha superato, nel 2013, la soglia di 1.800 milioni di euro. Cifra che, nei prossimi 2 anni, l’Osservatorio stima in crescita fino a quasi 3 miliardi di euro (a dispetto della crisi). Governare questo contesto può diventare un fattore sostanziale, in grado di rappresentare un importante differenziale competitivo grazie ai benefici di efficacia ed efficienza che le soluzioni Mobile possono portare alle organizzazioni. Benefici che, guardando alla molteplicità dei Mobile Worker presenti nel nostro Paese, non sono rilevanti solo per la singola impresa ma possono rappresentare un importante fonte di recupero di competitività per l’intero Sistema Paese: si attesta infatti su circa 9 miliardi di euro all’anno il valore del recupero di produttività stimato dall’Osservatorio per tutti i Mobile Worker già dotati di soluzioni Mobile per le proprie attività professionali”.

Secondo lo studio, i Mobile Device coprono il 67% del mercato. Il 25% è legato alla componente Mobile Biz-App, che include lo sviluppo e l’acquisto delle soluzioni e l’integrazione delle App con i Sistemi Informativi. Il restante 8% riguarda gli Enterprise Application Store (EAS) che rappresentano le piattaforme di gestione dell’intero ecosistema Mobile aziendale (in questo contesto rientrano anche le piattaforme di Mobile Device Management). “La Ricerca 2014”, afferma Claudia Nasuti, Ricercatrice dell’Osservatorio Mobile Enterprise, “conferma una dinamica importante e crescente di adozione degli Eas, già presenti (anche con più tipologie di Eas implementate contemporaneamente) nel 71% delle aziende che hanno già introdotto o stanno introducendo delle Mobile Biz-App; un altro 12% delle aziende introdurrà a breve gli Eas (decisione già presa) e l’11% lo farà nel medio/lungo termine. Solo il 6% dei CIO intervistati non ha nessuna intenzione, per ora, di implementare una piattaforma EAS, principalmente perché si trova in una fase embrionale di introduzione di tecnologie Mobile nella propria organizzazione e ha deciso di gestire ancora manualmente l’installazione delle Mobile Biz-App sui dispositivi mobili”.

Come riferisce Paolo Catti, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Enterprise, “gli Smartphone sono ormai largamente diffusi nelle imprese analizzate (già presenti nel 91% di esse e in procinto di entrare in un altro 5%) e i Tablet li seguono a ruota (già adottati nel 66% e in procinto di essere introdotti in un altro 18%). Tra i Device a supporto dei processi di business non stupisce che tra i più diffusi figuri anche la famiglia dei Terminali Industriali, che hanno caratteristiche di robustezza e usabilità studiate appositamente per l’uso in contesti particolari”. Tra i nuovi Mobile Device, i più diffusi sono gli Ultrabook, dispositivi Notebook “alleggeriti” da periferiche e porte non essenziali, già presenti nel 44% delle imprese analizzate e in procinto di entrare in un altro 12%. A seguire, troviamo i PC convertibili e gli Slate PC, presenti nel 22% delle imprese analizzate e in procinto di entrare in un altro 24%.

Persiste ancora una certa incertezza nel caso dei cosiddetti “Phablet”, gli ‘Smartphone grandi’ con schermi dalle dimensioni paragonabili a quelle di un piccolo Tablet, a oggi presenti nel 19% delle imprese analizzate e destinati a entrare, nel prossimo futuro, in un altro 17%. Particolarmente interessante sarà capire l’evoluzione dei Phablet, anche in considerazione della crescente offerta di questi dispositivi da parte del mercato. “Infine, i nuovi dispositivi Wearable” continua Paolo Catti “come per esempio gli Smart-Watches o gli Smart-Glasses, che hanno appena fatto il loro ingresso sulla scena, come era ragionevole attendersi, hanno un tasso di penetrazione ancora embrionale (2%), anche se non è da sottovalutare la percentuale delle imprese che ha già maturato l’ipotesi di introdurli: il 16%, di cui la stragrande maggioranza con orizzonte di medio periodo”.

Nell’ambito della Mobile Enterprise, una priorità per i CIO si conferma essere la gestione della sicurezza. Tra i CIO che hanno partecipato alla Ricerca, circa il 90% ha già introdotto (oppure lo farà nel prossimo futuro) sistemi di Mobile Device Management; tra questi, chi li ha già introdotti (59%), nella maggior parte dei casi (36%) li ha istallati in house, mentre gli altri (23%) ne fruiscono secondo logiche ‘as a Service’. L’analisi evidenzia che la percentuale di CIO che ancora non ha considerato puntualmente le tematiche legate alla sicurezza dei dati è attorno al 17% del campione. Nella maggior parte dei casi, i CIO gestiscono la sicurezza tramite piattaforme di Mobile Device Management, attraverso le funzionalità di Remote Wipe abilitate da queste piattaforme (59%).

“Oltre al tema della sicurezza”, aggiunge Christian Mondini, Senior Research Analyst dell’Osservatorio Mobile Enterprise, “grande attenzione viene posta anche al paradigma ‘Bring Your Own Device’, che prevede di far leva su dispositivi Mobile scelti e acquistati direttamente dall’utente, che vanno poi non solo integrati con i Sistemi Informativi Aziendali e popolati con le corrette Mobile Biz-App a supporto dei processi, ma anche gestiti e tutelati, in particolare a difesa dei dati aziendali che risiedono (o transitano) suciascun Mobile Device. Il numero dei CIO che permettono l’utilizzo dei Device personali a scopo lavorativo è decisamente cresciuto: dal 20% del 2012 al 49% del 2014 e si è ridotta sensibilmente la percentuale di chi si dichiara assolutamente contrario, dal 44% del 2012 al 19% del 2014”.

Tra le soluzioni emergenti per la Mobile Enterprise troviamo quelle di Digital Signage, sistemi di comunicazione multimediale per la diffusione, principalmente all’interno di Punti Vendita, di messaggi attraverso l’utilizzo di monitor, videowall, totem interattivi, ecc. che permettono una maggiore interazione con il consumatore. Un altro trend è rappresentato dai Mobile POS che consentono, attraverso un dispositivo hardware collegato a uno Smartphone o Tablet, di accettare pagamenti tramite transazioni con bancomat e carte di credito, eliminando il contante dalle attività sul campo.

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