Enel: “Piena fiducia a Pompei”. Ma la fusione con Metroweb potrebbe sparigliare i giochi

Nonostante le smentite della energy company, le voci sull’uscita di scena del manager a capo di Open Fiber non si placano. Il timone della “newco” non sarebbe così scontato

Pubblicato il 01 Set 2016

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“Enel smentisce le notizie pubblicate oggi da un quotidiano relative all’uscita dal Gruppo di Tommaso Pompei, Amministratore Delegato di Enel Open Fiber”. Così la nota di Enel in relazione a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano: secondo il giornale il manager starebbe discutendo i termmini dell’uscita a Enel Open Fiber, indicrezione che peraltro sta circolando da settimane. La energy company ribadisce “piena fiducia al manager e apprezzamento per il suo operato e continuità nel futuro”.

Alla base dell’uscita – secondo il quotidiano – ci sarebbero le resistenze del manager alla sinergia, sostenuta da Starace, tra la costruzione della nuova rete a banda ultralarga (operazione da 3,7 miliardi) e la sostituzione di 20 milioni di contatori elettrici tradizionali con altrettanti apparecchi digitali. In gioco ci sarebbe anche il tema dell’autonomia” dal momento che Pompei aveva nella conferenza stampa del 28 luglio scorso “sottolineato con vigore come la struttura azionaria del nuovo soggetto, con Enel e Cdp in perfetto equilibrio, garantisse l’indipendenza del management”.

Nonostante i chiarimenti di Enel, le voci sull’uscita di scena del manager, che tra l’altro si rincorrono da settimane, potrebbero non essere così irrealistiche: la fusione con Metroweb potrebbe infatti sparigliare la carte, dato che è prevista la nomina di un nuovo Ad per la newco.

Lo scorso 28 luglio, in occasione della presentazione dell’operazione Enel-Metroweb, Pompei aveva fatto sapere che il cda della newco sarà composto da 5 membri: 2 di Enel, 2 Cdp e 1 di F2i nel caso esercitasse l’opzione di rientro. Per i primi cinque anni l’Ad sarà espresso da Enel mentre il presidente, senza deleghe, da Cdp. Nei cinque anni successivi l’Ad sarà un nome espresso da Cdp e il presidente da Enel.

Nella prima fase dell’operazione si procederà ad un aumento di capitale pari a 714 milioni riservato a Enel e Cdp Equity (Cdpe) che ha l’obiettivo di dotare Enel Open Fiber (Eof) delle risorse necessarie a comprare Metroweb. Nella seconda fase Eof acquisterà il 100% di Metroweb, che in precedenza avrà ricomprato tutte le partecipazioni di minoranza: a partire dal 10% di Swisscom in Metroweb Milano fino al 15% di Metroweb detenuto dal Comune della città ligure, tramite Aster.

Complessivamente il progetti della “nuova Eof” prevede 3,7 miliardi di investimenti – in precedenza erano 2,5: il 30% (pari a 600 milioni) in equity, il restante 70% a debito.

In vista dell’operazione, Eof ha aggiornato il proprio piano industriale, allargando il perimetro oggetto di cablaggio da 224 a 250 città situate nelle aree a successo di mercato (cluster A e B) e includendo le città italiane di maggiori dimensioni. Al riguardo, si segnala che la lettera d’intenti stipulata lo scorso marzo tra Eof, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale, aveva già ad oggetto 250 città.

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