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Portugal Telecom, il 12 l’assemblea per la cessione da Oi ad Altice

Lunedì gli azionisti dell’operatore si riuniranno per dare l’ok definitivo all’operazione. Accordo da 7,4 miliardi, grazie ai quali potrebbe essere più semplice tentare un approccio per il takeover su Tim Brasil

Pubblicato il 08 Gen 2015

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Si terrà il 12 gennaio l’assemblea degli azionisti di Portugal Telecom, chiamata ad approvare l’accordo per la cessione delle attività in portogallo dell’operatore brasiliano ad Altice. Un’intesa da 7,4 miliardi di euro, che secondo alcuni analisti darebbe a Grupo Oi maggiore flessibilità finanziaria e quindi faciliterebbe il lancio dell’offerta, allo studio dal mese di agosto, per la partecipazione di Telecom Italia nella controllata Tim Brasil.

A ufficializzare in una nota la convocazione dell’assemblea dei soci, ultimo passaggio formale per la ratifica dell’accordo, è stata proprio Portugal Telecom Sgps. Intanto ieri le azioni di PT hanno perso il 10% circa sulle perquisizioni ordinate dalla procura nell’ambito di un’inchiesta con l’ipotesi di frode, e sui timori di rinvio dell’assemblea.

Pt Sgps é il primo azionista di Oi, con una partecipazione del 25,6%. Oi detiene PT Portugal, le attività operative che appartenevano a PT Sgps prima della fusione.

Il cda di PT ha detto che non ci sono ragioni per rinviare l’assemblea e che solo gli azionisti possono farlo. Ha però aggiunto che un’approvazione della vendita significherebbe abbandonare l’obiettivo della fusione con Oi decisa lo scorso anno, di creare un operatore globale con 100 milioni di clienti circa.

Il consiglio di amministrazione dell’operatore brasiliano Oi aveva approvato la vendita di Portugal Telecom al gruppo Altice, che fa capo all’uomo d’affari franco-israeliano Patrick Drahi (e che quest’anno ha già realizzato, tramite la controllata Numericable, l’acquisizione dell’operatore mobile francese Sfr), nella prima metà di dicembre.

Il valore dell’operazione, che ammonta a 7,4 miliardi di euro, include cassa e dividendo e anche le attività in Ungheria di Oi. Il valore della vendita, inoltre, comprende una clausola di “earn-out” di 500 milioni. Il prezzo finale che Drahi pagherà per gli asset portoghesi e ungheresi di Oi potrebbe essere ritoccato al momento del completamento della transazione.

La cessione, riguarda tutte le azioni di Portugal Telecom che però, prima della vendita, dovrà scorporare le sue partecipazioni in Africatel, Timor Telecom e Rio Forte Investments, oltre a parte del debito. Rio Forte Investments è inoltre oggetto di uno scambio azionario con Portugal Telecom, nell’ambito del quale l’asset sarà scambiato con azioni Oi. L’operazione con Altice è subordinata all’approvazione dei soci di Portugal Telecom, che saranno presto convocati per un’assemblea, oltre che al via libera del regolatore brasiliano.

Altice si rafforza così sul mercato portoghese, dove è già presente con le società del cavo Cabovisao e Oni. Per la compagnia brasiliana, invece, la vendita rappresenta un modo per ridurre il debito e acquisire risorse da investire nel consolidamento in corso sul mercato delle Tlc brasiliano, il più grande del Sud America, rinunciando invece alle sue ambizioni di diventare un operatore di telecomunicazoni attivo sulle due sponde dell’Atlantico.

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