Slitta di dieci giorni l’assemblea degli azionisti di Portugal Telecom Sgps, chiamata a prendere una decisione sull’intenzione del cda di cedere le attività in portogallo di Oi ai francesi di Altice. E intanto Telecom Italia va avanti sul dossier in Brasile: secondo quanto anticipato oggi dal Sole24ore l’amministratore delegato Marco Patuano, che ha chiesto e ottenuto dal Board di esaminare il dossier, sarà in Brasile a fine mese per incontrare il nuovo ministro delle Comunicazioni, Ricardo Berzoini.
Nelle intenzioni di Oi la cessione in tempi rapidi di Portugal Telecom sarebbe stata funzionale per ridurre il proprio debito e avere una carta in più in da giocare in vista di un’acquisizione o di un merger con Tim Brasil.
L’allungarsi dei tempi, con lo slittamento dell’assemblea degli azionisti di ieri, va però nella direzione più favorevole a Telecom Italia, che ha sempre dichiarato di non avere fretta, ma di essere interessata a esplorare la possibilità di una integrazione con Oi che darebbe vita al leader dimensionale delle tlc in Brasile, sia nel mobile che nel fisso.
Quanto all’assemblea degli azionisti di Portugal Telecom Sgps, che è il socio di riferimento di Oi, che era fissata ieri per esprimersi sulla vendita delle attività portoghesi ad Altice, è stata rinviata di dieci giorni, al 22 gennaio.
Il rinvio arriva dopo che la Consob portoghese, la Cmvm, aveva inoltrato venerdì una richiesta di informazioni a Portugal Telecom, raccomandando all’operatore di adottare ”misure adeguate” per salvaguardare i diritti degli azionisti e la legittimità delle decisioni in assemblea, sospendendo nel contempo il titolo dalla borsa di Lisbona in attesa di “informazioni rilevanti”.
Portugal Telecom ha annunciato proprio ieri che emetterà una nota su questo argomento nell’arco della settimana, mentre alla borsa di San Paolo la controllata Oi ha risentito pesantemente della situazione, arrivando a perdere il 12%, ai minimi degli ultimi 20 anni.
Nel merito ieri gli azionisti, tra i quali la holding Ongoing Investments Sgps, hanno proposto di sospendere l’assemblea proprio per permettere al gruppo di rendere disponibili agli investitori tutti i chiarimenti richiesti dall’authority di borsa, e la proposta è passata a larghissima maggioranza.
La fusione tra Oi e Portugal Telecom risale a più di un anno fa, ma lo scorso luglio sono stati rivisti gli accordi, dopo che è emerso che l’azienda di Lisbona era esposta verso la banca, finita in default, Espirito Santo.