L‘Antitrust “auspica” che l’Agcom “svolga le necessarie riflessioni sull’opportunità di riconfigurare il servizio universale” di Poste Italiane. In particolare, le osservazioni dell’Authority sulla concorrenza, si legge nel bollettino settimanale, riguardano l’inclusione nel servizio universale del servizio di Posta Prioritaria Pro che “potrebbe determinare, nella prestazione di servizi analoghi, una discriminazione degli operatori postali rispetto a Poste Italiane ed un’alterazione delle dinamiche concorrenziali nei mercati rilevanti postali”.
Inoltre, secondo l’Antitrust, avendo la delibera dell‘Agcom sul Servizio universale “incluso, con la Posta Prioritaria Pro, servizi potenzialmente sostituibili con quelli forniti dai corrieri espressi, questi ultimi potrebbero essere, in un prossimo futuro, chiamati, a finanziare le attività di Poste Italiane attraverso il fondo di compensazione previsto dall’art. 10 del d.lgs. 261/199 e ciò potrebbe costituire un’ulteriore distorsione delle dinamiche concorrenziali”.
“In conclusione, l’Autorità ritiene che, impregiudicati gli aspetti prettamente regolatori, l’inclusione della Posta Prioritaria Pro nel servizio universale appare impropria sotto il profilo concorrenziale non risultando basata sulle analisi economiche necessarie per procedere all’ampliamento delle attività ritenute idonee a garantire a tutti gli utenti quei servizi minimi essenziali che il mercato non garantirebbe – spiega il bollettino -. Ciò in quanto, le sue nuove caratteristiche implicano un ingiustificato ampliamento del servizio universale, ampliamento idoneo a distorcere la concorrenza nei mercati postali, soprattutto con riferimento all’attività connessa allo sviluppo dell’e-commerce, vale a dire la consegna di invii postali con oggetti di modesto valore”.
“In questa attività – si legge ancora – Poste Italiane verrà infatti ad operare beneficiando di contributi pubblici e godendo dell’esenzione Iva e così potrà fare leva su vantaggi concorrenziali non disponibili ai concorrenti che prestano servizi analoghi. Ciò vale anche, e a maggior ragione, in una prospettiva futura qualora venisse azionato il fondo di compensazione e dovessero essere quindi individuati gli operatori chiamati a parteciparvi. L’Autorità, pertanto, auspica che Codesta Istituzione svolga le necessarie riflessioni sull’opportunita’ di riconfigurare il servizio universale tenendo conto delle osservazioni sopra svolte”.
Ma in ambienti Agcom fanno sapere che a questi rilievi è già stata data una risposta con la delibera pubblicata sul sito dell’Autorità il 4 dicembre.