Poste Italiane è disponibile a riconoscere rimborsi economici ai
clienti che hanno subito danni documentabili a seguito delle
difficoltà operative degli uffici postali. "Valuteremo
attentamente e con la massima disponibilità tutte le richieste che
ci perverranno dalle associazioni", ha annunciato
l'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, che
oggi ha partecipato al tavolo di confronto con i consumatori.
"Il dialogo con le associazioni si è aperto in un clima
positivo – ha spiegato Sarmi – e ha confermato la bontà dei
rapporti tra Poste Italiane e i rappresentanti dei consumatori. Dal
canto nostro valuteremo attentamente e con la massima
disponibilità tutte le richieste che ci perverranno sia
direttamente che attraverso le associazioni".
Sarmi ha colto l'occasione per scusarsi "per le
difficoltà vissute dai nostri clienti, ma anche per ribadire che
abbiamo profuso il massimo impegno per ripristinare il servizio nel
più breve tempo possibile".
Poste Italiane e le associazioni dei consumatori si ritroveranno la
prossima settimana per definire le procedure di conciliazione e le
modalità per la richiesta di rimborso, delle quali Poste Italiane
darà ampia diffusione attraverso i propri canali. Chi ha subito un
danno documentabile a causa dei disagi determinati dal blackout
degli uffici postali di questi giorni otterrà un indennizzo. Lo
annunciano le organizzazioni dei consumatori, che oggi hanno
partecipato al tavolo di confronto con l'amministratore
delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi per discutere delle
eventuali pratiche di conciliazione.
Più precisamente i criteri procedurali per ottenere un indennizzo
e gli importi relativi saranno fissati nel corso di un incontro
previsto per il 17 giugno alle 10. Per chi è incappato nel backout
di questi giorni sarà possibile ottenere un indennizzo attraverso
la procedura della conciliazione per danni documentati causati dai
ritardi dei pagamenti di multe, tasse, mutui, bonifici, bollette
ecc, oppure per danni dovuti alle mancate spedizioni di
raccomandate per concorsi, ovvero per le notifiche di atti
giudiziari e simili.
Saranno previste anche forme di risarcimento per categorie
particolari come i pensionati.
Tutta la modulistica necessaria per avviare le varie forme di
conciliazione saranno fissate nell'incontro di venerdì 17
giugno e sarà resa disponibile presso gli uffici di Poste Italiane
e nelle sedi territoriali delle associazioni. L'Adoc metterà
la modulistica a disposizione sul proprio sito.
"Abbiamo chiesto inoltre – commenta il segretario nazionale
del Codici, Ivano Giacomelli – più garanzie per le fasce deboli,
come gli anziani. Poste italiane sta quindi studiano le varie
ipotesi di risarcimento e congiuntamente si è giunti a concordare
un nuovo tavolo di confronto tra circa sette giorni sulle
iniziative da portare avanti. Codici metterà a disposizione
attraverso tutti i suoi canali informativi la modulistica e le
istruzioni per aiutare i cittadini ad avviare la pratica
risarcitoria".
Codacons, azioni risarcitorie anche contro Ibm
Azioni risarcitorie saranno avviate anche nei confronti di Ibm. Lo
annuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, in una nota, sui
disagi postali di questi giorni. "Indipendentemente
dall'indennizzo che verrà stabilito da Poste Italiane in
favore dei cittadini che hanno subito danni dal blackout degli
uffici postali, gli utenti potranno rivalersi direttamente
sull'Ibm, società che gestisce il sistema informatico di
Poste", spiega Rienzi.
A riguardo, aggiunge, "abbiamo inserito l'azienda
all'interno del
modulo per la richiesta del risarcimento, pubblicato sul blog
www.carlorienzi.it". Quindi, sottolinea l'organizzazione a
tutela del consumatore, "al di là dell'indennizzo che
verrà riconosciuto da Poste Italiane, chi ha subito danni
materiali di entità superiore potrà rivalersi direttamente
sull'Ibm, chiedendo un equo risarcimento in
tribunale".
Il Codacons afferma di avere "ricevuto segnalazioni di
cittadini che, a causa del disservizio postale, rischiano di
perdere il posto di lavoro, o non avendo potuto pagare alcune rate
in scadenza, saranno iscritti nell'elenco dei cattivi pagatori,
o ancora utenti che non potranno partecipare a concorsi, non
essendo riusciti ad inviare per tempo la raccomandata".
L'associazione fa così sapere che "valuterà quindi i
singoli casi e si farà promotore di una serie di cause di
risarcimento contro Ibm per conto dei cittadini
danneggiati".
Fiorentino (Mse), disagi gravi dopo 7 anni di
miglioramenti
Negli ultimi giorni "abbiamo assistito a una situazione di
disservizio grave in Poste Italiane, ma questo non deve far passare
in secondo piano i sette anni di miglioramento vissuti dal servizio
postale". Lo afferma il direttore generale del dipartimento
per la regolamentazione del settore postale del ministero dello
Sviluppo economico, Mario Fiorentino.
La situazione verificatasi a partire dallo scorso fine settimana è
stata causata "da un problema informatico esterno – ricorda
Fiorentino – che ha generato parecchi disagi agli utenti, in corso
ora di superamento. Ma non dobbiamo dimenticare i miglioramenti che
i servizi postali hanno dimostrato nell'ultimo settennio.
Questi miglioramenti – prosegue – sono anche il frutto di scelte
regolamentari operate con indipendenza di valutazione e
professionalità, che hanno consentito l'erogazione di servizi
postali più efficienti e innovativi, non solo da parte di Poste
Italiane, ma anche dei numerosi operatori alternativi al fornitore
del servizio universale e degli operatori di corriere espresso che
hanno saputo conquistare una fetta significativa del
mercato".
In vista dell'ormai prossima creazione dell'Agenzia per la
regolamentazione del settore, presieduta da Carlo Deodato,
Fiorentino si augura quindi che "tutto il lavoro prezioso sin
qui svolto non vada disperso e che l'amministrazione sia in
grado di individuare adeguate professionalità per il prosieguo dei
lavori che saranno curati dall'Agenzia nella stessa direzione
di indipendenza e professionalità, nel rispetto della normativa
vigente e del principio costituzionale del buon andamento che deve
sempre informare l'azione del decisore politico, a tutela degli
interessi generali della collettività nazionale".
Compagnon (Udc), chi pagherà il conto dei disagi?
Di segno decisamente diverso l'intervento del deputato Udc
Angelo Compagnon, durante lo svolgimento delle interpellanze
urgenti in Aula: "Credo che la gravità della paralisi dei
servizi postali non sia stata colta appieno – dice Compagnon –
L'appalto per il software andato in tilt è costato 150 milioni
di euro e, per farlo rifunzionare, è stato necessario chiamare
cinque tecnici dal Canada. C'è qualcosa che non va".
"Le pensioni non pagate – ha sottolineato l'esponente
centrista – sono fondi che producono interessi. Quante pensioni non
sono state pagate? Chi ha percepito interessi da questo guasto e a
chi verranno ridistribuiti? Chi pagherà le penali per i pagamenti
non effettuati a causa del blackout? Più in generale, chi pagherà
per tutti questi disagi? Il governo accerti le responsabilità
mettendosi dalla parte dei cittadini".