Francesco Caio mette sulla rampa di lancio Poste 2020. E’ questo, scrive Il Messaggero, il nome del nuovo piano strategico del gruppo di cui l’Ad di Poste anticipa il varo: non più a gennaio, come sembrava fino a poco tempo fa, ma addirittura la prossima settimana.
Ieri, spiega il quotidiano, sono partite le convocazioni per riunire il Cda la mattina di mercoledì 10, anche se data la complessità della decisione non è detto che si riesca ad approvare il piano quel giorno; di qui un’altra riunione del board, già prevista per mercoledì 16.
Caio ha impresso un’accelerazione perchè ha le idee chiare su cosa fare, e dal 1° gennaio prossimo vuol far partire la svolta strategica che coinciderà con la privatizzazione. Lo sbarco in Borsa dovrebbe avvenire prima dell’estate 2015, collocando una quota fino al 49% (compresa la greenshoe); una valutazione è prematura, anche se le banche ritengono che Poste possa presentarsi al mercato esibendo un valore non inferiore a 8 miliardi di euro: in questo caso potrebbero finire nelle casse del Tesoro 3,2-3,5 miliardi.
Uno dei tasselli del nuovo piano è la convenzione con Cdp, che verrà probabilmente perfezionata in tempo per il Cda del 10. Oggi è domani sono in programma incontri tecnici tra Poste e Cdp in modo da limare gli ultimi dettagli; di ciscuro la convenzione avrà una durata di 5 anni e non di 3 come in passato.