LA MANOVRA

Poste Italiane, previsto rialzo di prezzi e tariffe, si stringe sull’Ipo

Nel documenti spediti al governo in vista dello sbarco in Borsa previsti ritocchi al costo della lettera prioritaria, che sale da 80 centesimi a 3 euro, e della raccomandata che passa da 4 a 4,25. L’ultima parola ad Agcom

Pubblicato il 29 Gen 2015

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Salgono i prezzi e tariffe di Poste Italiane sono bellicose. Nei documenti spediti al Governo in vista della privatizzazione che dovrebbe avvenire nel 2015, la società di Francesco Caio delinea una manovra tariffaria che potrebbe essere dolorosa per le famiglie. Lo scrive Repubblica spiegando che torna la lettera ordinaria che – nei piani di Poste – dovrebbe costare un euro e dovrebbe essere recapitata entro massimo 4 giorni dalla spedizione.

C’è poi la lettera prioritaria. Oggi la prioritaria deve arrivare entro un giorno e costa 80 centesimi, mentre nei progetti di Poste la nuova prioritaria costerà 3 euro. Ritocchi al rialzo anche per le tariffe della raccomandata: da 4 a 4,25 euro. Il nuovo piano tariffario di Poste, sottolinea il quotidiano, deve comunque superare l’esame dell’Autorità per le comunicazioni. Come già nel 2013, spetta all’Agcom approvare la manovra della società.

Se autorizzati anche solo in parte, conclude il giornale, i ritocchi daranno una spinta alla privatizzazione di cui hanno discusso ieri – presso il Ministero dell’Economia – l’Ad di Poste, Francesco Caio, il capo del Dipartimento del Tesoro, Vincenzo La Via, e il capo della segreteria tecnica del Ministero, Fabrizio Pagani, oltre agli advisor del Ministero e della società.

Lo scorso dicembre il cda di Poste ha approvato il piano industriale e strategico 2015-2020. Il nuovo piano strategico a 5 anni messo a punto da Caio prevede un fatturato in crescita verso i 30 miliardi di euro al 2020 con un’inversione di tendenza per i margini che, dopo la flessione iniziata nel 2010, tornano a crescere nell’arco di tempo del piano. Si prevedono inoltre, 3 miliardi di investimenti in infrastrutture e piattaforme digitali per l’innovazione dell’offerta, di cui 500 milioni per la riqualificazione e la sicurezza degli uffici postali.

Logistica e servizi postali, pagamenti e transazioni, risparmio e assicurazioni sono le tre aree principali del piano Poste 2020 Il progetto prevede, tra l’altro, una forte crescita nella logistica pacchi con l’obiettivo di una quota di mercato superiore al 30% nel segmento business to consumer; lo sviluppo della piattaforma dei pagamenti digitali, da 20 a 30 milioni di carte di pagamento; con riferimento al risparmio in Italia, una raccolta in crescita da 420 a più’ di 500 miliardi di euro.

Il piano industriale 2015-2020 “è un piano di sviluppo, non sono previsti licenziamenti ma prosegue il programma di uscite agevolate già iniziato nel 2010”, diceva l’Ad di Poste in occasione della presentazione. Nel piano sono previste 8mila assunzioni, di cui il 50% tra giovani laureati e nuove professionalità e la riqualificazione di settemila persone.

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