LA DENUNCIA

Precompilata Iva, Assosoftware non ci sta: “Progetto irrealizzabile”

Il presidente dell’associazione Bonfiglio Mariotti contro l’operazione di Agenzia delle Entrate: “Nessuna utilità, ma anzi un aggravio di lavoro per intermediari fiscali e aziende”

Pubblicato il 15 Gen 2021

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Precompilata Iva, Assosoftware dice no. “Nessuna utilità per intermediari fiscali e aziende”, ma anzi “un aggravio in termini di attività di verifica aggiuntiva”. E’ questa la replica alla nuova operazione annunciata dall’Agenzia delle Entrate sul versante della dichiarazione dei redditi da parte dell’associazione nazionale che riunisce oltre il 90% delle aziende dell’IT che realizzano software applicativo-gestionale per imprese, intermediari e PA.

Il progetto Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate vuole mettere a disposizione dei soggetti passivi dell’Iva le bozze dei registri Iva delle vendite e degli acquisti, utilizzando i dati delle fatture elettroniche, delle comunicazioni transfrontaliere e della comunicazione telematica dei corrispettivi giornalieri.

Ma si tratta, secondo Bonfiglio Mariotti presidente Assosoftware, di “un progetto sperimentale che in un periodo di emergenza economica, finanziaria, lavorativa e sanitaria si poteva rinviare a tempi migliori”.

La precompilazione dell’Iva, fa sapere l’associazione,  non sarà di alcuna utilità per gli intermediari fiscali e per le  stesse aziende “dal momento che, senza un adeguato supporto assicurato dalle soluzioni applicative gestionali, entrambi andrebbero incontro ad un aggravio in termini di attività di verifica aggiuntiva: infatti, è noto che solo  le informazioni presenti negli archivi informatici di studi professionali e imprese sono puntuali mentre quelle in possesso dell’Agenzia Entrate sono incomplete”.

Mancano gli strumenti necessari

L’Agenzia delle Entrate, sostengono le aziende di software, “non dispone di alcuni dati basilari ai fini della compilazione dei registri, come nel caso delle fatture analogiche, dell’inerenza dei costi, della parziale o totale indetraibilità, dei movimenti non Iva quando i registri rivestano significatività anche ai fini delle imposte dirette”.

E tale attività di controllo supplementare sarebbe “da espletare senza per contro avere vantaggi concreti. Non in termini di tempo, non di precisione, non di automatismi e nemmeno di flussi digitali”.

Ma non basta: l’introduzione del nuovo processo di precompilazione “portato avanti unilateralmente” non potrà essere agevolato da specifiche funzionalità introdotte nei gestionali in uso presso le imprese di ogni dimensione o gli studi professionali, come l’accesso diretto ai dati della precompilata o l’aggiornamento automatico dei registri Iva proposti con i dati prelevati dai gestionali. “Tutte funzionalità – dice Assosoftware – che al momento non sono implementabili per la mancanza di Api e perché i produttori di software in questi mesi sono impegnati con l’aggiornamento dei prodotti in vista delle scadenze fiscali ordinarie e ancora di più in riferimento ai temi straordinari introdotti dalla normativa emergenziale”.

Necessaria piattaforma di Api

La creazione di una piattaforma di Api da parte dell’Agenzia delle Entrate per accedere ai servizi online in cooperazione applicativa rimane dunque, conclude la denuncia, “un requisito irrinunciabile per questo e per molti altri progetti dove l’interoperabilità con i software gestionali è un elemento determinante. Non si può più chiedere al mondo produttivo uno sviluppo digitale mentre lo Stato realizza strumenti che richiedono pesanti interventi manuali e che rimarranno per lo più inutilizzati”.

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