Studiare e valorizzare un archivio di diverse centinaia di pagine
che raccontano 50 anni di politica italiana ed internazionale: è
lo scopo dell'associazione "Francesco Cossiga Onlus",
che è stata presentata oggi dai figli dell'ex presidente della
Repubblica Giuseppe ed Annamaria.
La presentazione dell'associazione si è tenuta nel giorno in
cui Cossiga, morto lo scorso anno a Roma, avrebbe festeggiato il
suo 83esimo compleanno. "Le carte di nostro padre – spiega
Giuseppe Cossiga, che è sottosegretario alla Difesa –
rappresentano una miniera tutta da scoprire, e sono state
dichiarate bene di interesse storico. La prima cosa che faremo
sarà sistematizzare l'archivio, in modo da tutelare e
salvaguardare la memoria di nostro padre e delle sue
idee".
"Siamo partiti silenziosamente e in sordina lavoreremo alla
ricerca di piccoli gioielli. Perché non ci aspettiamo di trovare
in quei documenti, conservati nella casa di nostro padre, la prova
dell'abbattimento del Dc9 Itavia nei cieli si Ustica, ma
c'è molto materiale che forse potra' far luce in modo
diverso su fatti degli ultimi 50 anni. Ci terremo il più possibile
lontani dalla politica – assicura – anche se qualcuno ci ha già
chiesto di tirare fuori la corrispondenza tra Almirante e mio
padre, tra lui e Gianfranco Fini. Lo faremo, ma non
domani".
E' probabile che l'archivio di Cossiga venga digitalizzato
e diventi consultabile tramite il sito web www.francesco
cossiga.it. Composto di 360 faldoni zeppi di carte, lettere e
incartamenti che occupano interamente le pareti di due grandi
stanze dell'appartamento nel quartiere Prati in cui l'ex
presidente viveva (e che sarà sede dell'associazione Cossiga),
l'archivio comprende anche circa 20mila libri che vanno dalla
teologia alla storia alla politica. "Sarà molto interessante
ritrovare il carteggio del presidente con il patron di Mediobanca
Enrico Cuccia e con la Banca d'Italia", spiega Giuseppe
Zamberletti, il primo ministro della Protezione civile della
Repubblica, che pure collaborerà all'associazione. "In
quelle carte abbiamo ancora frugato poco", spiega Annamaria
Cossiga aggiungendo che quanto prima inizierà il lavoro di
sistematizzazione dell'archivio.
Cossiga, il politico indubbiamente più tecnologico della
Repubblica, ha lasciato anche una ventina di personal computer e
una sessantina di telefonini, che rappresentano la sezione digitale
dell'archivio e che saranno anch'essi esplorati.