Primo semestre 2009 record per Quint Wellington Redwood Italia,
società specializzata nella consulenza e nella formazione per il
conseguimento della certificazione ISO 20000. “Abbiamo
registrato nel primo semestre 2009 un aumento del 38% dei nostri
affari rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente –
sottolinea Franco Mastrorilli, a capo della filiale italiana-.
E' l'incremento più consistente della nostra storia in
Italia. Siamo ancora lontani dai volumi del nord Europa e degli
Stati Uniti, ma siamo certi che nel corso dell'anno aumenteremo
ulteriormente il numero delle certificazioni italiane. Questo è un
segnale positivo non solo per noi, ma per l'intero sistema
economico. Formare adeguatamente il personale all'uso delle
procedure corrette nell'ICT, adottare standard efficaci e
riconosciuti significa ottenere il massimo spendendo il minimo,
significa finalmente legare l'informatica al business, agli
obiettivi aziendali, ai servizi che si vogliono erogare
internamente ed esternamente. Per essere ancora più pratici:
adottare la certificazione ISO 20000 significa ridurre i consumi
energetici e i costi di gestione dell'IT fino al 30%, potendo
riallocare le risorse in attività strategiche”.
La certificazione ISO 20000 si basa sull'adesione a una serie
di regole e procedure chiare e omogenee da adottare
nell'organizzazione e nella fornitura dei servizi informatici,
sia al proprio interno sia verso clienti e fornitori. Sono le
cosiddette “best practices”, raccolte già dagli anni '80
in Inghilterra nella libreria ITIL, volumi in cui sono descritti e
catalogati nel dettaglio i migliori processi di gestione per
un'efficace erogazione dei servizi informatici. Il risultato è
una summa di linee guida che va dalla relazione con i clienti alla
pianificazione delle strategie, fino all'adozione di un
vocabolario comune (il cosiddetto esperanto IT), un glossario di
concetti condivisi da tutti gli operatori del settore.
L'osservanza di questi parametri internazionali ottimizza
investimenti e procedure informatiche, riducendo i tempi di
risoluzione dei problemi tecnici. Senza considerare che in questo
modo i responsabili dei servizi IT delle grandi aziende hanno
finalmente a disposizione strumenti e regole universalmente
riconosciute come standard “de facto”, con valore contrattuale
nei confronti di fornitori terzi.