La Federal Trade Commission ha annunciato un accordo con Epic Games, che prevede una multa da 520 milioni di dollari a carico dello sviluppatore di giochi di successo come Fortnite e Rocket League. L’accusa è quella di aver violato la privacy dei bambini e ingannato milioni di utenti con acquisti indesiderati in-app.
Le accuse della Ftc
Lo riporta il New York Times, confermando un’indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal e parlando della “più grande sanzione mai comminata per aver violato una regola Ftc“.
La Ftc ha affermato in un comunicato che Epic Games ha utilizzato “modelli non trasparenti” o espedienti di progettazione per “indurre milioni di giocatori a fare acquisti involontari”.
Epic pagherà così 275 milioni di dollari per aver violato il Coppa (Children’s Online Privacy Protection Act) e, seguendo una disposizione che la Ftc afferma essere la prima del suo genere, la società dovrà “adottare solide impostazioni predefinite per la privacy per bambini e adolescenti, assicurando che voce e testo le comunicazioni sono disattivate per impostazione predefinita”.
La Federal Trade Commission ha aggiunto che Epic Games sapeva che i bambini stavano giocando a Fortnite e raccoglieva dati da loro senza il consenso dei genitori e che le sue impostazioni predefinite stavano danneggiando i giovani utenti.
Come accennato, Epic pagherà anche anche 245 milioni di dollari per rimborsare i clienti per i suoi “modelli non trasparenti nelle pratiche di fatturazione“. Si tratta del più grande rimborso per un caso nell’ambito del gaming e il più grande ordine amministrativo della storia.
Per la Ftc, Epic “ha ignorato più di un milione di reclami degli utenti e le ripetute preoccupazioni dei dipendenti secondo cui un numero” enorme “di utenti veniva addebitato ingiustamente”.
La risposta di Epic Games
Epic, tra l’altro, sta anche affrontando una causa legale collettiva in Canada che ruota intorno all’accusa che Fortnite sia stato progettato per creare dipendenza per i bambini. Un addebito che il gruppo trova “privo di merito. Nessuno sviluppatore crea un gioco con l’intenzione di finire qui“, ha osservato un rappresentante di Epic Games in una lunga dichiarazione che delineava le misure sulla privacy che la società ha adottato negli ultimi anni. “Abbiamo accettato questo accordo (con la Ftc, ndr) perché vogliamo che Epic sia in prima linea nella protezione dei consumatori e fornisca la migliore esperienza ai nostri giocatori”.
In Italia il Garante lancia una campagna di comunicazione
Parte la campagna di comunicazione istituzionale del Garante per sensibilizzare cittadini e consumatori sull’importanza di proteggere i dati personali.
Al via sulle reti della Rai, la campagna intitolata “Finalmente un po’ di privacy”, segue una narrazione in cui il Garante, impersonato da un attore, interviene in diverse situazioni quotidiane in aiuto alle persone che vedono insidiata la propria privacy e i propri dati personali.
Dall’uso delle app alle frodi digitali, dal cyberbullismo al revenge porn, dal telemarketing selvaggio agli assistenti digitali, dai dati sanitari alla profilazione e all’uso delle password, il Garante è sempre pronto a mettere in guardia dai rischi di un uso improprio dei dati e a indicare le forme di tutela.
Il claim finale “Se proteggi i tuoi dati proteggi stesso” è un invito ad essere sempre più consapevoli del “valore privacy”. La campagna, finanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il fondo a vantaggio dei consumatori, si snoderà in una serie di spot, lungo un periodo che coprirà anche i primi mesi del 2023.
Agli spot si affiancano anche affissioni digitali visibili negli aeroporti di Torino Caselle, Milano Linate, Napoli Capodichino. Le stesse affissioni saranno inoltre ospitate, a titolo gratuito, da Ferrovie dello Stato Italiane sulle Frecce e sui nuovi treni regionali.
News, approfondimenti e tutti i contenuti della campagna saranno inoltre pubblicati sul sito web istituzionale www.gpdp.it e sui profili social dell’Autorità (Twitter, Instagram, Linkedin, Telegram).