Torna nel mirino Libra, la criptovaluta che Facebook punta a lanciare il prossimo anno. Questa volta sono le autorità mondiali sulla privacy, comprese quelle dell’Unione Europea e del Regno Unito, a unire le forze manifestando “preoccupazioni condivise sui rischi” legati all’iniziativa. Lo scrive il Financial Times citando una lettera congiunta in cui gli organismi a tutela della privacy si lamentano del fatto che Facebook e la nuova controllata Libra non sono riusciti a fornire informazioni sufficienti sulle pratiche che saranno adottate a garanzia della privacy.
I regolatori si definiscono “sorpresi e preoccupati” per l’insufficienza di informazioni che Facebook e la sua controllata Calibra, che gestirà il portafoglio digitale per facilitare i pagamenti con Libra, hanno fornito sul fronte della protezione dati degli utenti.
Il gruppo di authority ha anche esortato Facebook a offrire maggiori dettagli: richiesto il modo in cui i clienti verranno profilati e se i loro dati verranno condivisi tra i 28 membri fondatori della Libra. Tra i firmatari della lettera vi sono la commissaria europea Elizabeth Denham, e Giovanni Buttarelli garante europeo della protezione dei dati. Ancora, Rohit Chopra commissario della Federal Trade Commission, e i commissari per i dati di Canada e Australia.
Il progetto Libra ha suscitato polemiche e altolà già dal suo annuncio. A luglio Jerome Powell, chairman della Federal Reserve americana, ha dichiarato che i piani per costruire una valuta digitale da parte di Facebook “non possono andare avanti” sino a quando non verrà fatta chiarezza su tutti gli aspetti controversi.