Fascicolo sanitario elettronico, vendita di banche dati per
finalità di marketing, sistema informativo del fisco ed enti
previdenziali insieme a banche e carte di credito. E’ su questi
delicati settori e sulle modalità con le quali vengono trattati i
dati personali di milioni di cittadini italiani che si concentrerà
l'attività di accertamento del Garante per la privacy nei
primi sei mesi del 2010.
Lo scrive in una nota lo stesso Garante spiegando che "il
piano ispettivo appena varato prevede specifici controlli, sia nel
settore pubblico che in quello privato, anche riguardo
all'adozione delle misure di sicurezza, alla durata di
conservazione dei dati, all'informativa da fornire ai
cittadini, al consenso da richiedere nei casi previsti dalla
legge".
Oltre 250 gli accertamenti ispettivi programmati dal Garante che
verranno effettuati anche in collaborazione con le Unità Speciali
della Guardia di Finanza – Nucleo Privacy.
L'autorità fa poi un primo bilancio sull’attività ispettiva
relativa al 2009 "svolta, come di consueto, in collaborazione
con il Nucleo Privacy della Guardia di Finanza". Sono state
circa 500 le ispezioni effettuate e 368 i procedimenti sanzionatori
avviati. Sono state riscosse somme per circa 1 milione e 600 mila
euro, di cui oltre 62.000 relativi alla mancata adozione di misure
di sicurezza da parte di aziende e pubbliche amministrazioni.
"Sul fronte sanzioni va ricordato che nel 2009 sono state
applicate le nuove sanzioni introdotte dal decreto “mille
proroghe” del dicembre 2008 – dice la nota -. L’Autorità ha
contestato per la prima volta – a una società che commercializza
dati per finalità di marketing – la sanzione, che va da 50.000 a
300.000 euro, prevista nei casi in cui si riscontrino più
violazioni commesse in relazione a banche dati di particolare
rilevanza o dimensione. 43, infine, sono state nel 2009 le
segnalazioni all’autorità giudiziaria che hanno riguardato, tra
l’altro, casi di mancata di adozione delle misure di sicurezza,
trattamento illecito dei dati, falsità nelle dichiarazioni e nelle
notificazioni, il mancato adempimento ai provvedimenti del
Garante".